La Via della Purezza… alla scuola di santa Maria Goretti

di Maria Bigazzi per il C3S

Non si può rimanere indifferenti dopo aver letto la storia del martirio di una santa che per difendere la propria purezza, dono del Signore, e la Fede in Lui, abbracciò la morte anche per salvare l’anima del suo assassino e per indicare a tutti i giovani e le giovani la vera via da seguire: quella della purezza che conduce direttamente a Dio.

Santa Maria Goretti, allora conosciuta come “Marietta”, era una ragazza come tante altre della sua età, ma che nascondeva un grande tesoro dentro al cuore che mai avrebbe lasciato per le brutture che il mondo presentava.

Maria era la terza di sette fratelli, figlia di Luigi Goretti e Assunta Carlini, poveri e onesti contadini con il ricco dono della Fede, che adempiendo ai doveri cristiani, ebbero la cura di trasmettere ai loro bambini.

Umile e con animo forte, Marietta fin da piccola aveva ben compreso quanto l’amore verso Dio e il pieno abbandono in Lui fossero le fondamenta su cui costruire la propria esistenza.

E così fu per tutta la sua vita, in particolare quando le venne chiesto di soffrire le pene del martirio piuttosto che acconsentire al peccato.

Santa Maria Goretti è un vero modello da seguire per il suo coraggio e per le virtù che la contraddistinsero.

Rifiutando il peccato, ella non solo salvò la sua anima meritando la gloria del Cielo, ma ottenne anche la grazia della conversione del suo assassino che tante volte l’aveva provocata e maltrattata incontrando da lei solo rifiuti.

“No, no, Dio non lo vuole. Se fai questo vai all’inferno”. Così gridò Maria nel momento in cui il suo assalitore ripropose il malvagio piano nei suoi confronti. Parole semplici ma di una grande forza che le aprirono le porte del Paradiso: ella ancora una volta fu pronta a rifiutare le cattive intenzioni peccaminose; riprese il peccatore per amore di Dio; accolse il doloroso martirio (Maria fu uccisa da quattordici colpi dati con un punteruolo che le provocarono lesioni al pericardio, al polmone sinistro, al cuore, al diaframma, all’intestino tenue, all’iliaca e al mesenterio), offrendo tutto al Signore, al quale già aveva donato il suo cuore puro e la sua bellezza che mai ostentava, ma che custodiva nel nascondimento.

Una giovane fanciulla che con la sua vita è di grande esempio per ciascuno di noi. Da lei possiamo imparare a vedere il mondo con la semplicità e la purezza che il Signore tanto ama: “Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli”(Mt 18,3).

Un cuore puro e tutto rivolto a Dio e alla Vergine Maria, la Tota Pulchra, è un cuore che sa amare veramente e che mai lascerà che il male lo vinca con le sue seduzioni.

Maria, inoltre, ci ricorda le parole di Gesù che ci invita ad amare i nostri nemici e chi ci fa del male. Ella, infatti, alla domanda dell’arciprete di Nettuno, Mons. Temistocle Signori, che dopo la lunga e dolorosa operazione senza anestesia, notava in lei un peggioramento e pensando di amministrarle l’Eucaristia, le chiese se voleva perdonare il suo uccisore; rispose prontamente: “Sì, per amore di Gesù, gli perdono e voglio che venga in paradiso con me”.

L’amore a Dio e il perdono sincero non possono che essere strettamente legati all’amore per Gesù Eucaristico che Marietta coltivava nel suo cuore, desiderando ardentemente di ricevere la santa Comunione, grazia che avvenne per la prima volta quando già aveva 11 anni, dopo aver imparato in soli undici mesi tutto il Catechismo per potersi finalmente accostare al suo Gesù.

La povertà e le difficoltà della famiglia, il lavoro e l’aiuto ai fratellini più piccoli, non le tolsero mai il tempo per la preghiera e, nonostante non potesse recarsi quotidianamente a ricevere Gesù, il suo cuore era sempre con Lui.

Prima di accostarsi all’Eucaristia era sua premura mondare l’anima da ogni tipo di peccato che poteva dispiacere a Gesù, attraverso il Sacramento della Confessione.

Era per lei un grande dispiacere non poter ricevere spesso l’Eucaristia, poiché il sacerdote che andava a celebrare a Conca, luogo dove si era trasferita con la famiglia per lavoro, non aveva la facoltà di rimettere i peccati; inoltre, talvolta la chiesa in estate veniva chiusa e gli altri paesi erano troppo lontani da raggiungere.

Ma Maria sapeva offrire tutto a Dio, senza mai allontanarsi un solo istante da Lui.

Ella inoltre coltivava un’autentica devozione alla Vergine Maria di cui teneva una bellissima immagine nella sua stanza. A suoi fratellini, che assisteva in tutte le loro necessità, insegnava a ricorrere e a pregare questa Madre premurosa e tanto buona, dalla quale imparò l’umiltà, la purezza, lo spirito di servizio, l’obbedienza e il rispetto, come ricordò la mamma Assunta.

In poche e semplici righe quanti consigli e insegnamenti ci ha già fornito la vita di santa Maria Goretti!

Il suo esempio ci sia da guida in questo cammino della purezza, perché assieme all’amore per Dio, alla Vergine Maria e alla santa Eucaristia, ci sostenga lungo la via per raggiungere la gioia senza fine.


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