“Annunciazione” (Orazio Gentileschi)

 Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”


Annunciazione di Orazio Gentileschi (1563-1639), anno 1623, Galleria Sabauda di Torino

E’ il momento più importante della Storia.

Lo Spirito di Dio sovrasta la scena e l’Avvenimento. Una colomba in alto a destra, a mo’ di aquila regale, signoreggia il momento e ciò che accade. E’ la più grande irruzione del Sacro nella Storia.

La Vergine acconsente. Il suo corpo è piegato per accettare ciò che sta ascoltando. E’ pronta ad accettare la presenza del Mistero in Lei. Il volto è nell’abbandono umile dell’obbedienza. Gli occhi bassi e le palpebre socchiuse esprimono l’onore e il dovere di quel “sì” che avrebbe risanato la Storia.

Ma la figura più caratterizzante in questa opera è l’Angelo.

Egli ha il dito che indica il Cielo. Fa capire perché è venuto e soprattutto chi lo ha inviato. E sembra dire: “Tutto ciò che avverrà, ha il volere del Cielo“.

In questo modo, indirettamente, l’Angelo indica anche la sua provenienza. Lui stesso viene dal Cielo.

L’Angelo, in natura, è superiore alla creatura umana, ma Questi, dinanzi all’Immacolata, s’inginocchia. Ancora non si è realizzata l’Incarnazione, dunque nel grembo della Vergine il Verbo ancora non si è fatto uomo, ma ugualmente l’Angelo s’inginocchia.

La sua genuflessione è l’esito di ciò che ha appena detto, cioè del modo con cui ha appellato Maria: “Gratia plena!” E dinanzi a Colei che è piena di Grazia non ci si può che inginocchiare.

Lo sguardo dell’Angelo è come se implorasse la Vergine a dire di sì, ma anche a farle capire che Ella è stata scelta ad essere la Regina dell’universo intero. Regina anche degli angeli, anche di lui.

Intanto, la tenda che sovrasta il letto della Vergine è piegata, mostrando in tal modo la “quotidianità” del momento. E una screpolatura nell’intonaco, vicino alla finestra, mostra la semplicità, anche se nell’evidente austerità, del locale. Tutto, insomma, avviene in un momento come tanti. Ma quel momento come tanti diviene il Momento.

Si tratta del Momento che dà senso a tutti i momenti. Non solo a quelli che seguiranno, ma anche a quelli che sono stati scanditi prima.

E’ il Momento del Centro della Storia.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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