MESSA DEL GIORNO (con meditazione) – Domenica Quindicesima dopo Pentecoste

Introito

(Salmo 85,1; 85,2-3)

Volgi il tuo orecchio verso di me, o Signore, ed esaudiscimi. Salva il tuo servo che spera in Te, o mio Dio. Abbi pietà di me, o Signore, che tutto il giorno grido verso di Te.

(Salmo 85,4)

Allieta l’anima del tuo servo: poiché a Te, o Signore, levo l’anima mia.


Epistola

(Galati 5, 25-26; 6, 1-10)

Fratelli, se viviamo di spirito, camminiamo secondo lo spirito, senza essere bramosi di vanagloria, senza provocarci o invidiarci a vicenda. Fratelli, se uno fosse caduto in qualche fallo, voi che siete spirituali istruitelo in spirito di dolcezza, e bada bene a te stesso, tu che pure non sei tentato. Portate gli uni i pesi degli altri e così adempirete la legge di Cristo. Se poi uno crede di essere qualche cosa, mentre non è nulla, questi illude se stesso. Ciascuno invece esamini le proprie opere ed avrà così da gloriarsi soltanto in se stesso e non in altri; perché ciascuno porterà il proprio peso. Chi poi è catechizzato nella parola faccia parte di tutti i beni a chi lo catechizza. Non vogliate ingannarvi: Dio non può essere schernito; quel che uno avrà seminato quello pure mieterà; quindi chi semina nella sua carne, mieterà dalla sua carne la corruzione; chi invece semina nello spirito, dallo spirito mieterà la vita eterna. E non ci stanchiamo nel fare il bene, perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo. Facciamo dunque del bene finché abbiamo tempo, a tutti, ma specialmente a quelli che per la fede sono della nostra famiglia.


Graduale

(Salmo 91,2-3)

E’ cosa buona lodare il Signore: inneggiare al tuo nome, o Altissimo. E’ bello proclamare al mattino la tua misericordia e la tua fedeltà nella notte. Alleluia, alleluia.

(Salmo 94,3)

Poiché il Signore è Dio potente e Re grande su tutta la terra. Alleluia.


Vangelo

(Luca 7, 11-16)

In quel tempo, Gesù andava ad una città chiamata Nain; e i suoi discepoli e una gran folla andavano con Lui. Quando fu vicino alla porta della città, era portato al sepolcro uno che era figlio unico di sua madre, e questa era vedova; e con lei v’era molto popolo della città. Il Signore, vedutala, ne ebbe compassione e le disse: “Non piangere!”. Accostatosi toccò la bara (i portatori si fermarono). Ed egli disse: “Giovanetto, te lo dico io, levati!”. Il morto si alzò a sedere e cominciò a parlare. E lo rese alla madre. Allora tutti furono invasi da sbigottimento, e glorificarono Dio esclamando: “Un grande Profeta è sorto in mezzo a noi, e Dio ha visitato il suo popolo”.


Meditazione

  1. Gesù si avvicinò alla donna e le disse: “Non piangere”.
  2. Solo l’uomo piange, così come solo l’uomo ride.
  3. Solo l’uomo piange, perché è proprio dell’essere umano poter prendere coscienza di una sofferenza. Infatti, in lui il dolore diventa sofferenza, ovvero stato d’animo angustiato; mentre nell’animale il dolore rimane dolore.
  4. Gesù stesso, nella sua perfetta umanità, ha provato il pianto. Per esempio, piange dinanzi al sepolcro dell’amico Lazzaro.
  5. Ma Gesù è l’unico che può davvero dire a qualcuno di “non piangere“, come dice alla povera vedova di Nain.
  6. Nessun uomo, nessuna ideologia, nessun innovazione tecnico-scientifica può decretare la fine del tempo del pianto. Solo Cristo può farlo, perché solo Lui ha vere parole di vita eterna (Giovanni 6).
  7. E infatti, concretamente e veramente, sconfigge la morte facendo risorgere il figlio della povera vedova.

Alla Regina dello Splendore

  1. Madre, Tu hai pianto e continui a piangere per la sorte dei figli che ti sono stati affidati.
  2. Ma il tuo pianto non è disperato, bensì tutto dentro la sconfitta della morte che ha operato il Tuo Divin Figlio.
  3. Rimanendo a fianco a Te, anche il mio pianto non sarà mai pianto di disperazione.
  4. Madre, tienimi per mano.
  5. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della  vita.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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