Perché oggi ci sono tanti cattolici “fai da te”?

Oggi non c’è più un solo modo di essere cattolico, ma tanti. Questo è l’effetto della crisi, non la sua causa. E’ l’effetto di qualcosa che ha radici molto indietro nel tempo. E’ un riflesso a lungo termine di quello che San Pio X definì «la sintesi di tutte le eresie» (Pascendi Dominici Gregis, 1907): il modernismo.

Il modernismo è «l’indirizzo eterodosso, delineatosi fra gli studiosi cattolici alla fine del secolo scorso (1800, ndr) e nei primi anni del presente (1900, ndr), che si proponeva di rinnovare e interpretare la dottrina cristiana in armonia col pensiero moderno» (Enciclopedia Cattolica, 1952). Come abbiamo già detto, san Pio X lo definì «la sintesi di tutte le eresie» perché è «un complesso di errori in tutti i campi della dottrina cattolica (S. Scrittura, dogmi, culto, filosofia)» (Enciclopedia Cattolica, cit.). Più sinteticamente possiamo dire che il modernismo è la relativizzazione del dogma con la conseguente centralità del “soggettivo”, per cui non ci sarebbe nulla di definito e di definitivo (men che meno le verità cattoliche), ma tutto sarebbe in divenire. Risultato: il possibile, anche continuo, adattamento del proprio credo alle diverse esigenze portate dalla vita nel corso del tempo.

Il cambiamento perseguito dal modernismo era, ed è, quello di un’accettazione incondizionata del principio dell’immanenza, con l’esperienza soggettiva che diventa elemento principale per una più giusta comprensione della fede, dei dogmi, delle verità, della Rivelazione, della Religione cattolica tutta. Il cardinale Billot, in alcune sue opere in cui tratta del modernismo, concentra la sua attenzione proprio sul concetto di esperienza, di sentimento religioso e spiega che per esso non c’è più un dogma oggettivo, una verità che s’impone al soggetto; ma la religione viene ridotta a sentimento intimo e soggettivo. In sostanza è l’uomo che crea il suo dogma; o meglio: crea la verità cattolica, in base a quella che è la sua propria esperienza soggettiva. Il modernismo fu stato condannato dalla Chiesa, in particolare con due documenti di san Pio X (Decreto Lamentabili Sane Exitu, 3.3.1907, e Pascendi Dominici Gregis, 8.9.1907), in cui il Papa impegnò l’infallibilità, quindi rese definitiva la condanna.

Cari lettori, vi invitiamo adesso alla logica. Se tutto è in divenire, se ognuno può, anzi deve vivere la fede sulla base della propria esperienza soggettiva, se la fede alla fine è un sentimento che, come tutte le passioni e i sentimenti umani, può repentinamente cambiare, diminuire, aumentare, finire, allora diventa comprensibile tutto il resto. È dunque spiegabile (anche se non giustificabile) come possano riscontrarsi tante tipologie di modi di essere cattolico. Eh sì…perché se la fede non è altro che esperienza soggettiva, sentimento non ancorato al trascendente ma all’immanente, allora lo stesso concetto di fede, gli stessi “contenuti” della fede, gli stessi dogmi, tutto quel che è essere cattolico, posso modellarmelo da me, cambiando quel che il mio soggettivo percepire mi dice che è meglio cambiare in un modo invece che in un altro… Il frutto è che ci saranno decine e decine di “cattolicesimi”, e quindi anche di modi di essere cattolici, l’uno diverso dall’altro, l’uno contro l’altro a reciprocamente condannarsi nella convinzione di essere ognuno quello esatto.

Ci ripetiamo: non possono esistere anche solo due diversi modi di essere cattolici. Il cattolico è uno. Basterebbe pensare che la Chiesa ha sempre insegnato che è sufficiente non credere ad una sola verità di fede per non essere cattolici. Si deve tenere costantemente presente quel che è sempre, dovunque e da tutti stato creduto ed insegnato e seguirlo, come afferma san Vincenzo da Lerino. Inoltre ci si deve continuare affidare alla Vergine Immacolata (che il C3S invoca sotto l’appellativo di Madre Celeste e dello Splendore) debellatrice di ogni eresia!


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1 Comment on "Perché oggi ci sono tanti cattolici “fai da te”?"

  1. Giovanni Di Guglielmo | 25 Gennaio 2025 at 9:59 | Rispondi

    Quindi? Ognuno ama e vive in modo diverso. L’importante è che ami.
    Deve per forza avere due figli anziché uno, o tre o quattro? Deve per forza sposarsi?
    E’chiaro che la Fede è un’esperienza soggettiva: oggi si celebra la Conversione di San Paolo. Lei da che parte sta? Seguendo la sua logica lei starebbe della parte dei sacerdoti ebrei che videro in San Paolo un eretico o un folle. Invece l’esperienza di Paolo, assolutamente SOGGETTIVA ed originale, lo ha reso cristiano. Esattamente come altre esperienze soggettive possono rendere Buddisti o Musulmani. L’importante è mettere in pratica la volontà del Padre: come ha detto il Beato giudice Livatino “Dio non ci chiederà se siamo stati credenti ma se siamo stati credibili”.

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