SOSTA: Perché alcune civiltà si studiano ed altre no?

da “Fregati dalla Scuola” di Rino Cammilleri, edizioni effedieffe, Milano 1997


La civiltà prima di Roma presenta, grosso modo, la situazione seguente: a)imperi mesopotamici e mediorientali (Assiri, Babilonesi, Caldei, Ittiti, etc…); b)Egitto faraonico; c)città-stato greche; d)barbari; e)popoli e civiltà indiane e cinesi; f)popoli e civiltà precolombiane (forse, ma si sa poco); g)regni e popolazioni tribali africani. Giustamente i manuali di storia si concentrano su quel che accadde nei luoghi più civilizzati, cioè la Grecia e il vicino Oriente.

Qui ci imbattiamo in due misteri: Atene e Israele. Perché parliamo di “misteri”? Perché si tratta delle uniche due realtà sopravvissute fino ad oggi, nel senso che continuano ad influenzare l’attuale nostra civiltà. Infatti sono completamente spariti i Faraoni e Sparta, Nabucodonosor e Ammurabi. ma gli Ebrei ci sono ancora, così come l’idea di democrazia e la filosofia ellenica. Ma procediamo con ordine. Quando si pensa alla Grecia di allora vengono in mente nomi di città come Tebe, Sparta, Micene. Città abitate da poche migliaia di abitanti, sempre in guerra tra di loro. Ma Atene era diversa. La democrazia ateniese ancora oggi è oggetto di studio, diversamente da Sparta, per esempio (che pure colpisce la nostra immaginazione). Ancora oggi gli studenti devono cimentarsi con i teoremi di Euclide e di Pitagora, con la filosofia di Platone e Aristotele, con le tragedie di Eschilo e di Sofocle. Ma non si studiano più, per esempio, il pensiero di Ramsete II né l’astrologia caldea.

Insomma, il pensiero greco è un unicum, tant’è che i Romani conquistatori lo fecero proprio in toto, dèi compresi. Invece si tennero culturalmente alla larga dagli altri popoli conquistati. Perché? Boh.

Altro boh: gli Ebrei. Il loro capostipite, si sa, è Abramo. Ma Abramo era della città di Ur, e Ur era una città caldea. Ora i Caldei sono un popolo così antico che le sue tracce si perdono nella leggenda e nella notte dei tempi. Dunque gli Ebrei sono antichissimi. Non solo. Essi erano diversi da tutti gli altri popoli. Non avevano arte, pittura, scultura, letteratura, architettura. Niente. Solo la Scrittura. L’unica cosa an cui si dedicavano era la Scrittura e il continuo commento ad essa. Vietate le immagini e le statue, l’unica costruzione che si ricorda era il tempi. Anche il governo era in mano ai sacerdoti. Eppure questo popolo ha attraversato i millenni ed è ancora tra noi, sempre attaccato, nei più, a quella sua Scrittura e a quell’antichissima Promessa.


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