Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che sia importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”
Interno con ragazza (101) di Wilheim Hammershoi (1864-1916)
Sulla tavola ci sono due piatti. Manca ancora molto perché sia apparecchiata, ma certamente saranno in due a doversi sedere.
La ragazza sta suonando per attendere o per accogliere degnamente chi dovrà venire? E se fosse per tutte e due?
D’altronde l’attesa e l’accoglienza sono logicamente unite.
Si attende non il nulla, ma sempre e comunque qualcosa o qualcuno.
Un’attesa che non attenda è solo una follia.
Un’attesa che non attenda è solo nel potere dell’irrazionale e del caos.
La vita di ogni uomo è caratterizzata e definita dall’attesa. Cesare Pavese, pur immerso in un nichilismo privo di ogni risposta, afferma una cosa vera scrivendo sul suo Diario: “Che cosa tremenda è pensare che nulla a noi sia dovuto. Qualcuno ci ha forse promesso qualcosa? Ma allora perché attendiamo?”
La ragazza che sta suonando. Diligentemente preme i tasti secondo l’ordine della melodia. Una melodia… per attendere.
La stanza stessa è arredata con gusto e due quadri si affiancano con precisa simmetria.
Non c’è posto per il disordine.
Non c’è posto per il caos.
Non c’è posto per un’attesa del nulla!
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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