Rubrica a cura di Corrado Gnerre

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Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”

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Pieter de Hooch (1629-1684), Donna con bambino in un interno (data incerta), conservato al Fine Arts Museums of San Francisco

L’interno raffigurato è ciò che vi è di più “interno” di una casa: il focolare.

Una giovane mamma sta allattando il suo bambino. Un’altra figliuola è vicino al fuoco a scaldarsi, ma si diverte a sentir succhiare il fratellino. La testa della bimba, infatti, è leggermente orientata verso la mamma.

Il caldo del fuoco e il caldo della maternità sono i concetti che dominano in questo dipinto.

Due tepori che racchiudono il mistero della tenerezza a cui ogni uomo anela.

Un mistero della tenerezza che rimane sempre presente nella vita di ognuno, malgrado gli anni, malgrado i trascorsi, malgrado le storie di ogni vita.

Lo sguardo della mamma verso il neonato e la testolina della bimba, orientata ad ascoltare, fanno capire che il protagonista, anzi la protagonista è lei: la vita.

La vita che nel mistero di se stessa ha bisogno del tepore. Ha bisogno della tenerezza.

Nella scena non c’è baldoria.

Non c’è chiasso.

Non c’è frastuono.

C’è solo la presenza chiara e melodiosa di un silenzio che s’impone più dei falsi rumori e di qualsiasi chiassosa menzogna… il silenzio della tenerezza!

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Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri