Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica.
“L’età dell’uomo, vista di dentro, è eterna giovinezza”
Hugo von Hofmannsthal (1874-1929)
Sant’Agostino lo dice chiaramente: solo quando l’uomo entra in se stesso, può capire davvero se stesso. Se l’uomo non si sforza di capire chi è davvero, allora, sì, che può facilmente ingannarsi e credere di aver bisogno di ciò di cui non ha per nulla bisogno.
Ma tutto questo avviene perché, dentro di sé, capisce che vive di fatto in un perenne presente. Il passato permane nel ricordo. Il futuro è anticipato nel progetto. E così l’uomo si scopre nella consapevolezza di un tempo che scorre, ma che permane anche. E’ l’ineluttabilità, che si fa invocazione, dell’eterno.
Un eterno…che è eterna giovinezza, perché sostanziata dalla gioia di esser stati voluti e inseriti in un Progetto e non gettati nell’assurdo.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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