BORRACCIA – 16 dicembre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Una sola cosa chiesi al Signore e questa vado cercando: trascorrere nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.
(Salmo 26 )

I SORSI

1

Cari pellegrini, vi sarà senz’altro capitato di leggere lungo uno strada o su un muro di fabbricato la scritta “Dio c’è!”. Si dice che sia (o sia stato) un richiamo per incontri non buoni (spaccio di droga o quant’altro…). Eppure, diciamocelo francamente, la scritta è bella. Dire “Dio c’è!” è qualcosa di più rispetto a dire “Dio esiste!”. E’ qualcosa che è ancora più confacente alle aspettative del cuore di ogni uomo.

2

Il Dio cristiano non è un Dio che si “limita” ad esistere, bensì è un Dio che “c’è”, cioè che è dentro ogni cosa che ha creato e se ne interessa. Non è un Dio lontano.

3

La buona filosofia afferma che Dio non è solo causa efficiente di ciò che esiste, ma anche causa sussistente. Ovvero, se adesso, in questo preciso momento, Dio decidesse di non mantenere nell’essere il creato (e quindi noi stessi), tutto si nullificherebbe, perché nulla può esistere senza Dio che lo mantenga nell’essere.

4

Da qui la ragione di un desiderio che è nel cuore di ogni uomo: vivere non solo con Dio, ma in Dio; cioè vivere abbracciati a Lui e da Lui.

5

Il Dio cristiano (ed anche per questo è l’unico vero Dio) eleva l’uomo (ovviamente se questi decide liberamente di corrispondere) alla vita soprannaturale (che in natura è esclusivamente di Dio), dandogli la possibilità di partecipare della sua stessa vita.

6

La teologia parla anche di “inabitazione della Santissima Trinità” nell’anima che è in grazia: Dio viene ad abitare dentro ognuno di noi, se noi lo vogliamo e corrispondiamo al suo amore ubbidendo alla sua legge. Scrive santa Teresa d’Avila nella sua “Vita”: “Mi accadeva (…) di sentirmi invadere d’improvviso da un sentimento così vivo della divina presenza da non poter in alcun modo dubitare essere Dio in me e io in lui.”

7

Ed ecco perché abbiamo questo desiderio enorme, addirittura sproporzionato, ma sensato: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della nostra vita, per sempre. Come dicono le parole del Salmo che abbiamo scelte come acqua di questa borraccia.

8

Cari pellegrini, pensiamo alla bellezza della Sacra Famiglia e della loro Santa Casa. Pensiamo che amore si poteva sperimentare ed assaporare entrandovi ed ammirando la presenza del divino che adorna delle semplici mura domestiche.

9

In una semplice casa e in una piccola comunità di uomini: Dio che si muove, che parla, che mangia, che dorme, che ride, che scherza, che gioca…

Al Signore Gesù

Signore, ti chiedo con questa borraccia la grazia di essere accolto da Te, di poter vivere dentro di Te e Tu di venire a vivere dentro di me.

Così come Maria e Giuseppe sperimentavano la gioia ineffabile di vederti nella propria dimora e chissà quanto spesso si mettevano in adorazione e in contemplazione dinanzi a Te, fa che anch’io possa capire che nella mia vita ciò che conta è solo questo e niente altro che questo.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu che sei la Regina della Sacra Famiglia, ti immagino quando ti prendevi cura della tua casa, e lo facevi per onorare ancora di più la Bellezza infinita che in essa dimorava.

Abbellivi la tua casa per quell’infinita Bellezza che vi abitava.

Pulivi la tua casa per quell’infinito Candore che vi dimorava.

Ecco allora, Madre Celeste, che voglio vivere accanto a Te, proprio in quella casa che tu accudivi.

E ci voglio vivere per tutti i giorni della mia vita.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza 

Il Cammino dei Tre Sentieri


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