BORRACCIA – 18 gennaio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

(La fede) è un poco come la notte che, pur circondandoci di tenebre, ci permette tuttavia di vedere le stelle, e per mezzo loro la profondità del firmamento. V’è qui un chiaroscuro di una bellezza meravigliosa. Per vedere le stelle è necessario che il sole si nasconda e che cominci la notte. Cosa strana! Nell’oscurità della notte il nostro sguardo si spinge assai più oltre che nella luce del giorno; di notte vediamo le stelle che si trovano ad enorme distanza da noi e che ci rivelano l’estensione immensa dei cieli. Di giorno non vediamo che a pochi chilometri di distanza, di notte vediamo a milioni di leghe.

(Padre Reginald Garrigou-Lagrange O.P. – Le tre età della vita interiore)

I SORSI

1

Qual è il momento più opportuno per osservare le stelle con un buon  telescopio? Certamente la notte. Il cielo limpido, l’oscurità giusta… e si può ammirare ciò che si deve ammirare.

2

Cari pellegrini, la fede è perfettamente ragionevole. Non ha nulla di irrazionale.

3

La fede non è un credere nell’assurdo. La famosa frase “credo quia absurdum” (“credo perché assurdo“), che si fa risalire a Tertulliano, poi fatta propria dal nominalismo filosofico e quindi dal protestantesimo, non ha nulla di cattolico, anzi.

4

La Verità Cattolica afferma che la fede è “assenso dell’intelletto alle verità rivelate“. Dunque, nella fede viene coinvolta l’intelligenza. Se questa non ha più la possibilità di dimostrare, deve perlomeno attestare la credibilità dei misteri che si devono credere.

5

Dunque, la fede -secondo la Verità Cattolica- non è un salto nel buio.

6

Ma -attenzione- pur non essendo un salto nel buio, si alimenta del buio.

7

Il famoso teologo padre Garrigou Lagrange (1877-1964) nell’acqua di questa borraccia ci offre un’immagine che definire geniale è poco. Egli dice che la notte fa vedere molto più lontano del giorno. Sembra un’assurdità e invece è così.

8

Certamente se per “lontano” s’intende una distanza terrestre, allora senza luce si vede molto poco e l’orizzonte sparisce. Ma se per “lontano” s’intende il cielo, allora il buio fa vedere una meraviglia che di giorno non si può vedere: il cielo stellato.

9

Torniamo a ciò che abbiamo detto prima: la fede non è un salto nel buio, ma si alimenta del buio. Cosa significa? Che la fede si prova soprattutto nelle desolazioni e nelle aridità. Queste non compromettono l’evidenza razionale della Verità, ma ne tolgono il sapore.

10

Ed è proprio questo che apre al Cielo, perché apre al merito.

11

Il Signore concede all’inizio del cammino di fede tante consolazioni, ma poi le toglie per vedere se l’anima ami le consolazioni di Dio o il Dio delle consolazioni.

12

Si tratta di un buio che apre alla meraviglia della fedeltà, del sacrifico e dell’onore.

13

E un buio che apre all’immensità del Paradiso

14

E’ il buio che permette al telescopio di renderci capaci di osservare da vicino ciò che è molto lontano.

Al Signore Gesù

Signore, grazie per tutto ciò che permetti alla mia fede.

Grazie per la luce.

Grazie anche per il buio.

L’importante è che Tu stia sempre accanto a me.

Ti veda o no, la tua presenza deve essere la mia bussola.

Alla Regina dello Splendore

Madre, nella luce, ma anche nel buio, la mia mano deve essere sempre nella tua.

Così non potrò perdermi.

Così anche il buio più fitto non sarà tenebroso.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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