SOSTA: Hai meno talenti degli altri? Sii contento e ringrazia Dio

di Adolphe Tanquerey (da La divinizzazione della sofferenza, Verona 2021, pp.114-115)


Tra le umiliazioni che subiamo, ce ne sono alcune che provengono dal confronto dei nostri talenti naturali con quelli degli altri.

Molti sono rattristati dall’avere meno bellezza, forza, abilità rispetto ad altri, meno memoria, intelligenza, arguzia o giudizio, meno facilità di lavoro, meno spirito organizzativo, e sono tentati di invidiare coloro che sono più dotati.

Questo è essere imprudenti. Se infatti avessimo ricevuto più doti naturali, in particolare quelli che attirano l’attenzione come la bellezza, lo spirito, l’eloquenza, siamo sicuri che ne avremmo fatto buon uso?

(…)

Dio non dà in parti uguali: e difatti è in questo modo che, tra gli uomini come tra le altre creature può esserci l’armonia e la bellezza che derivano dall’unità nella varietà: Egli affida agli uni dieci talenti, agli altri cinque, due o uno solo; ma comanda a tutti di usare bene ciò che Egli ha dato a ciascuno.

Ci premia non secondo i doni della natura o della grazia che ci sono stati dati, ma secondo il buon uso che ne facciamo, perché ‘darà a ciascuno secondo le sue opere’,.

Non dire quindi che se avessi più talenti, faresti maggior bene; non lo sai.

(…)

Dio (…) di solito sceglie il debole per confondere il forte, l’ignorante per confondere il sapiente, e ciò che è nulla per distruggere ciò che sembra essere qualcosa.

(…)

Spesso le umili preghiere di una povera vecchia o di un semplice fraticello sono più efficaci a convertire o santificare un’anima di tutta l’eloquenza di un predicatore.

(…)


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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