INCANTO: Il Lago di Bled

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Viaggiando ci si incanta per ciò che incontra il nostro sguardo. Meraviglie succedono a meraviglie. E nella loro diversità, s’incontra l’unità del Bello che dimostra come tutto ha bisogno di ricondursi all’unica Presenza. Quella stessa che ha fatto sì che esistesse tutto e che vuole che questo tutto possa essere orientato a Lui. Osservando, contemplando… e soprattutto incantandosi dinanzi alla Bellezza della natura o di ciò che l’uomo ha costruito, si capisce quanto sia giusto capirne il significato e poi lodare e ringraziare.


Il verde della natura, poi l’azzurro del lago… e poi ancora il verde.

Il Lago di Bled, in Slovenia, visto da lontano, dà bene l’idea dell’armonia.

Quell’armonia ritmica che di fatto costituisce la vita. Il tempo, divenendo e stendendosi nell’esistenza, alterna passaggi diversi. Passaggi che possono essere dolci, ma anche amari; teneri, ma anche molto duri.

Dinanzi a questo alternarsi c’è un rischio, ed è quello di soccombere, cioè a limitarsi a sperare nel sereno quando nuvole nere opprimono il cielo, oppure a temere la tempesta quando c’è la bonaccia. Ma così si finisce con apprezzare mai ciò che si vive.

C’è invece un modo affinché questo alternarsi risulti sempre bello, al di là delle superficiali sensazioni, ed è quando lo s’inserisce all’interno di una Bellezza che lo avvolga e lo presenti a noi come un ricamo che va visto da lontano per assaporarne la magnificenza.

Come il Lago di Bled visto dall’alto: il verde, poi l’azzurro e poi ancora il verde dell’isolotto è sì diversità… ma diversità nell’incanto.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

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