“Questa nostra vita non altrimenti sdrucciola che l’acqua di un fiume: e le cose umane dimenano un pezzo, e finalmente rovinano.” (Poliziano)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo.
Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia”  è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica. 


Questa nostra vita non altrimenti sdrucciola che l’acqua di un fiume: e le cose umane dimenano un pezzo, e finalmente rovinano.

(Poliziano)

Questi versi del Poliziano sono tratti dai “Latinucci”.

Essi dicono: La vita, pur nella sua diversità individuale, è uno scorrere, così come l’acqua del fiume.

L’acqua è sempre diversa, ma agli occhi lo scorrere del fiume appare sempre uguale.

E come le acque di un fiume sfociano e si disperdono sempre nello stesso punto, così anche ogni vita, seppure diversa individualmente, ha lo stesso destino: la morte.

Da qui la follia di voler censurare questa evidenza.

Da qui la follia di volerla dimenticare, di pretendere di costruire il proprio esistere senza che essa sia un punto d’ineludibile riferimento.

Da qui la follia di chi pretende vivere come se la morte non ci fosse.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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