La Bisaccia – “Per qualunque cosa uno preghi, prega sempre per un miracolo. Ogni preghiera si riduce a questa: ‘Buon Dio, concedimi che due più due non faccia quattro’.” (Ivan Turgenev)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia”  è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica. 


“Per qualunque cosa uno preghi, prega sempre per un miracolo. Ogni preghiera si riduce a questa: ‘Buon Dio, concedimi che due più due non faccia quattro’.”

(Ivan Turgenev)

Le parole di Turgenev non sono solo errate, ma anche teologicamente pericolose.

Dire che il miracolo, a cui giustamente e umanamente si possa aspirare, voglia significare lo stravolgimento dell’ordine e della logica naturali che Dio stesso -in quanto Logos- ha inserito nella natura, è di fatto pretendere che Dio stesso rinneghi la sua natura e possa volere ciò che è in sé contraddittorio.

Pretesa -questa- pericolosa, anzi pericolosissima, perché significherebbe concepire Dio come pura volontà, capricciosa e arbitraria. Insomma, è ciò che -per chi se ne intende- affermò a suo tempo il nominalismo filosofico.

Eppure, basterebbe un semplice avverbio perché le parole di Turgenev dicano una cosa esattissima e giusta. L’avverbio a cui ci riferiamo è “solo” e andrebbe inserito tra “faccia” e “quattro”, così da modificare la frase in questo modo: “Per qualunque cosa uno preghi, prega sempre per un miracolo. Ogni preghiera si riduce a questa: ‘Buon Dio, concedimi che due più due non faccia solo quattro’.”

Il fatto che due più due faccia quattro (e sempre quattro) non va messo in discussione. Questo significa che la realtà è quella che è e non può essere stravolta nella sua essenza. Guai se lo si pretendesse di fare.

Ma è pur vero che la realtà non si riduce solo a quello che osserviamo, meglio: che possiamo osservare. C’è qualcos’altro che va oltre essa e che ne costituisce il significato più vero.

Questo significato non nega la realtà (due più due fa quattro), ma ci fa capire che quel due più due che fa quattro non si giustifica da sé. Esiste perché c’è un ordine.

Esiste perché c’è un Fondamento che regge tutto.

Esiste perché c’è una logica eterna.

E tutto questo è il Mistero che va oltre la Ragione, ma non contro di essa.


Dio è Verità, Bontà e bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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