BORRACCIA – 4 agosto

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari “sorsi”  sono i punti della meditazione.


L’ACQUA

Pur non avendo il godimento della fede, mi sforzo tuttavia di compierne le opere.

(Santa Teresa di Lisieux)

I SORSI

1

Cari pellegrini, immaginiamo (se si può immaginare) cosa debba vivere un musicista che abbia iniziato a patire la sordità o un pittore diventato cieco. Nella mente continuerà a comporre o a dipingere, ma senza riuscire a godere del piacere dell’ascolto e della vista.

2

A riguardo il caso più celebre è quello di Beethoven che perse l’udito e molti si chiedono come riuscisse a comporre una musica così sublime senza sentirla. Si dice che arrivò a tagliare le gambe del suo pianoforte, in modo che la tastiera del piano toccasse terra, e lui, mettendo l’orecchio sul pavimento, riuscisse a sentire le vibrazioni delle note.

3

Santa Teresina di Liesieux racconta che spesso le capitava di non avere il godimento della fede, ma di sforzarsi di vivere secondo l’evidenza della fede: “Pur non avendo il godimento della fede, mi sforzo tuttavia di compierne le opere”.

4

Si tratta di esperienze molto comuni nella vita di coloro che il Signore vuole chiamare ad una maggiore perfezione. San Giovanni della Croce le chiama  ”notti”.

5

Il Signore permette ciò per un motivo molto semplice: per verificare di che pasta sia fatta un’anima; se questa sceglie le consolazioni di Dio o piuttosto il Dio delle consolazioni.

6

Insomma, Dio fa come un innamorato che riempie di regali la sua donna e poi, temendo che ella corrisponda solo perché affezionata ai doni, decide di non regalarle più nulla per verificare se sia veramente innamorata di lui o solo di ciò che ella riceveva.

7

Cari pellegrini, soffermiamoci su un punto importante. San Teresina, pur non godendo della fede, si sforzava di vivere secondo l’evidenza della fede.

8

La parola “evidenza” l’abbiamo aggiunta noi, ma è pienamente sottintesa in ciò che dice la Santa di Lisieux.

9

La fede che ci viene chiesta da Dio può essere (e molto spesso lo è) una fede senza consolazioni; ma non potrà mai essere una fede senza ragioni.

10

Anche senza la gioia, anche se immersi nell’angoscia delle prove e delle croci, deve animare, guidare e sostenere la giustezza di ciò che si vive, cioè la consapevolezza che ciò che si patisce è voluto e preparato per il bene; e che Dio ha sempre tutto sotto controllo.

11

Il grande Beethoven non godeva sensibilmente della musica, ma era perfettamente cosciente della grandezza di ciò che produceva. Produceva per gli altri e non per sé, ma sapeva che le sue opere avrebbero prodotto negli altri ciò di cui lui stesso non poteva beneficiare.

12

Così avviene in coloro che il Signore si sceglie come amici: amano nella prova, sorridono nel dolore, donano la gioia nell’angoscia delle proprie croci.

Al Signore Gesù

Signore, aiutami a servirti anche quando la mia vita è oppressa dall’angoscia.

Aiutami ad offrire agli altri le tue consolazioni, anche e soprattutto quando le tue consolazioni non le sperimento.

Alla Regina dello Splendore

Madre, quanti giorni hai vissuto in questo stato d’animo?

Quando ti divertivi con Gesù Bambino, ecco che la tua gioia veniva ferita e percossa continuamente dal dolore di sapere cosa gli sarebbe toccato di lì a qualche anno.

Ed ecco che mi metto sotto al tuo manto, mi stringo a Te nei momenti in cui non godo della fede, ma devo compiere le opere del Tuo Divin Figlio.

Madre accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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