La virtù della prudenza è la virtù morale più perfetta e necessaria, perché si estende su tutte le altre virtù in quanto indica il giusto mezzo che fa loro evitare eccesso o difetto. Pertanto, senza di essa, nessuna virtù può essere perfetta. Spiega bene padre Royo Marin: “In un certo senso anche le virtù teologali hanno bisogno del controllo della prudenza, non perché esse consistano in un giusto mezzo (poiché la misura della fede, della speranza e dell’amore a Dio non devono avere misura), ma perché da parte del soggetto che le pratica e del modo con cui vengono praticate sono da tener presenti tutte le circostanze: sarebbe un’illusione imprudente dedicare tutto il giorno all’esercizio delle virtù teologali, trascurando l’adempimento dei doveri del proprio stato.” (A.Royo Marin, Teologia della perfezione cristiana).
La virtù della prudenza è necessaria almeno per tre motivi: 1)perché serve per evitare il peccato; 2)perché serve per progredire nelle virtù; perché serve per praticare l’apostolato.
Serve per evitare il peccato, la Prudenza fa evitare le occasioni del peccato e indica i mezzi per evitare il peccato. Senza la Prudenza si commetterebbero tanti peccati…appunto: per imprudenza.
Serve per progredire nella virtù cercando di armonizzare atteggiamenti contrapposti. Per esempio, l’umiltà con la magnanimità, la giustizia con la misericordia, la fortezza con la dolcezza, la preghiera con le attività di apostolato. Scrive Blaise Pascal nei Pensieri: “Io non ammiro l’eccesso di una virtù, come il coraggio, se non vedo nello stesso tempo l’eccesso della virtù opposta, come in Epaminonda, che univa l’estremo valore alla estrema benignità. Poiché, altrimenti, non è un salire, ma uno scendere. Non si dimostra la propria grandezza stando ad una estremità, ma toccandole ambedue insieme e riempendo il vuoto tra esse.”
Serve per la pratica dell’apostolato. Per esempio, la Prudenza serve per capire cosa si deve dire e cosa si deve tacere nelle varie circostanze. Ci sono situazioni in cui dover parlare, altre in cui -appunto per prudenza- si deve momentaneamente tacere. Così come ci sono interlocutori con cui si possono utilizzare certi toni; altri con cui vanno utilizzati modi diversi.
C’è un episodio legato a sant’Antonio abate che ci fa capire la necessità della Prudenza. Tra i monaci della Tebaide sorse una discussione di quale fosse la virtù più necessaria. Alcuni Padri del deserto ritenevano che il primo posto dovesse essere assegnato ai digiuni e alle veglie; altri indicavano il disprezzo delle cose mondane, altri ancora indicavano la solitudine e la vita eremitica; qualcun altro indicò la misericordia, ecc… Sant’Antonio invece, disse: “Tutte le virtù che avete indicate sono molto importanti; ma ho notato che molti, che pur praticavano queste virtù, sono poi venuti meno. Piuttosto la virtù più necessaria è la prudenza. Con questa davvero si può progredire nella perfezione. Se manca la prudenza, si rischia di indietreggiare e di peccare“.
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