Perché sant’Agostino dice che il digiuno “illumina la mente”?

1.Sant’Agostino d’Ippona (354-430) dice a proposito della pratica del digiuno: “Il digiuno purifica il cuore, illumina la mente e fortifica l’anima contro le tentazioni” (Sermo 400, De utilitate ieiunii).

2.Soffermiamoci sul fatto che il digiuno “illuminerebbe” la mente. Il celebre scienziato e astrofisico, ormai ultra novantenne, Antonino Zichichi, in una trasmissione radiofonica, rispondendo ad una domanda su quale fosse la sua alimentazione, rispose dicendo di non caricarsi molto, poi aggiunse di rimanere leggero soprattutto quando lo avrebbe atteso un particolare sforzo intellettuale, concludendo: …se mangio, non penso. Certo, una frase di questo tipo non va certo presa alla lettera, sarebbe non poco dannoso: la mente ha bisogno di zuccheri. Però è una frase che dice qualcosa di inequivocabilmente vero. Qualcosa che, come abbiamo visto con la citazione precedente, già sant’Agostino afferma. Il mangiare, soprattutto il troppo mangiare, fa perdere lucidità intellettuale.

3.Qui non facciamo solo riferimento al principio secondo cui non ci può essere sapienza se non nella temperanza (principio fondamentale per la vita spirituale), ma facciamo riferimento anche ad un rapporto organico. Il troppo mangiare rende laborioso il processo digestivo e così questo richiede un maggior afflusso di sangue che finisce con l’indebolire l’esercizio intellettuale, tant’é che non pochi sono coloro che, dopo aver ecceduto nel mangiare, hanno bisogno di appisolarsi.

4.Da qui la necessità che l’anima governi il corpo e non il contrario. La mente deve rimanere mente e non trasformarsi in “pancia”. Se la mente rimane mente, allora sarà illuminata, altrimenti…


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