Un peccatore che si sentirà felice non riuscirà mai a capire la gravità dello stato della sua anima. sarà portato a non riflettere, a continuare secondo l’andazzo di sempre.
Altra cosa è il peccatore a cui arriveranno delle prove che mineranno la sua felicità. Per lui si affaccerà la speranza. In tal modo, le prove, le croci, i dolori e quant’altro saranno la grazia per poter mutare vita.
Chissà quanti dannati nell’Inferno avranno desiderato che la loro vita fosse stata dura e sofferta affinché avessero potuto capire e invece…
Leggiamo da Regolamento di vita, di sant’Alfonso Maria de’ Liguori, Capitolo III, paragrafo IV: “Dice san Giacomo che la pazienza è l’opera perfetta di un’anima: ‘Patientia autem opus perfectum habet (Gc 1,4)’. La pazienza è quella che ottiene il Paradiso. Questa terra è luogo di meriti, e perciò non è luogo di riposo, ma di fatiche e patimenti; onde a questo fine Dio ci fa qui vivere: acciocché con la pazienza ci guadagniamo la gloria del Paradiso. Tutti in questo mondo hanno da patire, chi patisce con pazienza si salva, chi patisce con impazienza patisce di più e si danna. Non ci manda il Signore le croci per vederci perduti, come dicono alcuni impazienti, ma per vederci salvi e più gloriosi in Cielo. I dolori, le traversie, tutte le altre tribolazioni accettate con pazienza, sono le gioie più belle della nostra corona in Paradiso. Quando dunque ci vediamo tribolati, consoliamoci e ringraziamo Dio, perché è segno che Dio ci vuole salvi; e ci castiga in questa vita, ove i castighi sono leggeri e brevi, per non castigarci nell’altra, ove i castighi sono acerbi ed eterni. Povero quel peccatore che è felice in questa vita! E’ segno che Dio gli riserba il castigo eterno“.
Dio è verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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