La buona filosofia ci dice che Dio è atto puro, ovvero l’atto completamente realizzato in se stesso, l’atto che non è conseguente alla potenza. Per dirla in maniera più semplice, Dio è l’essere che ha in sé tutto e non può mutare perché altrimenti andrebbe verso qualcosa che ancora non è, il che è impossibile perché Dio ha in sé tutto. Dio, dunque, non esce da se stesso. Dio vive di se stesso; mentre noi possiamo vivere solo di Dio, in quanto è Dio stesso, come causa sussistente a mantenerci nell’essere. Senza Dio, nulla potrebbe esistere, perché tutto sprofonderebbe nel nulla. Un esempio: accendiamo un lampadario; la luce è adesso accesa non solo perché qualche secondo prima abbiamo premuto l’interruttore, ma anche perché continua ad affluire energia elettrica alle lampadine; se interrompessimo il flusso ripremendo l’interruttore, il lampadario si spegnerebbe. Dunque, il creato esiste non solo perché Dio lo creò all’origine, ma anche perché Dio lo continua a mantenere nell’essere. Ebbene, è proprio il pensare alla natura di Dio, che vive di sé e contemporaneamente mantiene nell’essere ciò che ha creato, che ci fa capire quanto non ci sia contrasto tra vita contemplativa e vita attiva. Leggiamo queste parole di don Divo Barsotti (1914-2006):
Non c’è contrasto fra l’aspirazione alla vita contemplativa e l’aspirazione alla vita attiva, all’apostolato. L’insegnamento di una loro opposizione è comune, ma non cessa per questo di essere falso. Non c’è opposizione. L’unica vita attiva, per il cristiano, è la vita contemplativa: è nella vita contemplativa che l’attività dell’anima raggiunge il suo più alto sviluppo e la sua perfezione. Dio, Atto puro, non esce da Sé.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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