SOSTA – Perché Dio permette gli scrupoli?

Gli scrupoli sono tra le prove più frequenti che possano capitare all’anima che cerca di progredire nella vita cristiana. E’ una prova molto dolorosa. Non pochi santi ci sono passati. Al di là di ciò che li può causare, resta il fatto che, se avvengono, sono permessi da Dio…e tale permissione serve per far capire qualcosa, serve per poter ulteriormente progredire. L’importante è affrontare tutto con santa pazienza e rendersi docili al proprio confessore. Leggiamo cosa scrive a riguardo un autore molto famoso di Teologia Spirituale, padre Adolphe Tanquerey nel suo La divinizzazione della sofferenza (Verona 2021, pp.123-125).

Solitamente le paure che turbano la coscienza e la fanno temere, sotto i più banali pretesti, di aver offeso Dio, vengono chiamati “scrupoli”. Allora i minimi difetti appaiono come crimini; le migliori azioni sembrano essere viziate da ogni genere di cattive intenzioni. E se non si commettono peccati di azione, si immagina di commettere continue colpe col pensiero contro la carità, la purezza; temiamo di fare confessioni e comunioni sacrileghe, persino di bestemmiare. Tutto ciò ci indica un giudizio più o meno falsato da paure esagerate. Abbiamo idee sbagliate su Dio, che ci rappresentiamo come un giudice duro e spietato, e sul consenso, che confondiamo con i moti di sensibilità. A volte, tuttavia, Dio permette che siamo ossessionati dagli scrupoli, per metterci alla prova, distaccarci dalle consolazioni, e farci espiare i nostri peccati e quindi condurci al puro amore. Qualunque sia la causa dei nostri scrupoli, si impongono due rimedi: una fiducia filiale in Dio e un’obbedienza assoluta al Suo rappresentante sulla terra, il nostro confessore. Abbiamo innanzitutto fiducia in Dio. Abbiamo torto a considerarlo un giudice spietato. E’ soprattutto un Padre, molto amorevole, molto misericordioso, sempre pronto a perdonare il peccatore pentito. Noi siamo miserabili, è vero; ma maggiore è la nostra miseria, più attira la Sua misericordia; e, poiché questa è infinita, supererà sempre la grandezza dei nostri peccati. Quindi più siamo colpevoli, più la nostra confidenza in Lui deve crescere. E poi, aumentiamo la nostra obbedienza. Dio, infatti, comunica la Sua misericordia attraverso i Suoi ministri. Ecco perché è necessario, con perfetta franchezza, rivelare i nostri scrupoli al nostro confessore e obbedire assolutamente ai suoi consigli e ai suoi ordini. Poiché siamo incapaci a governarci da noi stessi, proprio perché il nostro giudizio è distorto, l’unico rimedio efficace è sottometterci ciecamente al giudizio del nostro direttore. Egli ha la grazia di stato per guidarci e, anche quando si sbagliasse, potremmo essere certi di non sbagliare nell’obbedire a lui, poiché Dio ratifica le sue decisioni.


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