BORRACCIA – 25 maggio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari “sorsi”  sono i punti della meditazione.


L’ACQUA

Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra.
(Salmo 138)

I SORSI

1

Cari pellegrini, ascoltate questo breve racconto, dal titolo “Le croci dell’agente Koch”: Il vecchio Koch era rimasto solo nel suo misero appartamento di Scutari. Le stanze erano umide, disordinate, sciatte. Lui stesso era trasandato, non si curava più. E non perché soleva mendicare per strada (per cui sarebbe stato molto meglio presentarsi in tal maniera piuttosto che curato), ma perché lo riteneva inutile. Un sottile sentimento di autodistruzione era come se lo avvolgesse, come se fosse per lui l’unico e più logico esito di ciò che aveva costruito nella sua vita. Koch aveva passato i settant’anni. Era stato nei servizi segreti dell’Albania comunista. Un ruolo importante: non quello di controllare eventuali minacce esterne, bensì il contrario, controllare eventuali minacce interne. Koch era integerrimo e si serviva di ogni espediente. Soprattutto sapeva intercettare alla perfezione le ‘soffiate’ che non raramente arrivavano perfino dall’interno delle famiglie. Succedeva in quegli anni che un nipote denunciasse uno zio o viceversa … e perfino un fratello un altro fratello. Già il possedere un’immagine sacra nel chiuso della propria casa era considerato illegale in quella Repubblica che si vantava di essere l’unico Stato con una costituzione dichiaratamente atea. L’agente Koch aveva una capacità straordinaria di scovare l’impossibile. Un giorno gli capitò di entrare in un appartamento di un quartiere della sua città. La ‘soffiata’ era arrivata ed era sicura. Gli inquilini non fecero in tempo a togliere dalla parete ciò che dovevano togliere. Koch afferrò un vecchio crocifisso e lo spezzò facendo forza su una sua gamba. Vi erano dei bambini che guardavano senza parole: gli occhi stralunati, meravigliati, senza però piangere. Koch disse: ‘Lo faccio per voi e per il vostro futuro!’ Il futuro adesso era arrivato, e non solo per quei bambini che ormai erano già adulti, ma anche per lui: che era un vecchio che aveva abbandonato se stesso. Di immagini sacre e di croci ne aveva distrutte… ma erano andate in frantumi anche le sue certezze. Tutto era andato in frantumi. Anche il suo appartamento stava irrimediabilmente rovinandosi, quel suo appartamento di cui egli si vantava perché non aveva mai visto entrare nessun simbolo religioso. Adesso: umidità, sporcizia, disordine, trasandatezza…

2

Attenzione a come termina il racconto: …Il futuro era arrivato, ma era ormai un futuro che lo stava ossessionando. Koch aveva distrutto tutte le croci che aveva trovato, ora ogni sguardo gli faceva vedere una croce. Bastavano due linee intersecanti, ed ecco una croce dinanzi a lui! Aveva distrutto tutte le immagini sacre, gli bastava però vedere una donna con un bambino tra le braccia, ed ecco una madonna dinanzi a lui! Koch non poteva avvertire la paura di impazzire, perché, per questo, occorre volersi bene; e lui ormai da tempo non se ne voleva più. Né aveva qualcuno per cui avere il desiderio di conservare sana la propria vita. Era vissuto pensando che tutto fosse nelle proprie mani. D’altronde l’ideologia per cui si era speso lo diceva chiaramente, indicava con precisione solo ciò di cui affidarsi: se stessi. E i risultati erano lì: nel fallimento e nell’odio verso se stesso.

3

L’acqua di questa borraccia dice una cosa semplice ma verissima: Il Signore avvolge tutto. Da Dio non si scappa. Da Dio non si può fuggire.

4

Dio non è solo “causa efficiente” di ciò che esiste, ma anche “causa sussistente” dell’intera realtà. Nulla potrebbe esistere (nemmeno l’inferno) se Dio non lo conservasse nell’essere.

5

Da qui l’assurdità di coloro che vogliono o volessero allontanarsi da Dio. S’illudono.

6

Essi possono rifiutare l’amore di Dio preparandosi, in tal modo, un destino di dannazione eterna, ma non potranno mai liberarsi dalla Sua Presenza. Mai.

7

Nella “Commedia” Dante, parlando dei diavoli che popolano l’Inferno, li descrive “tragicamente comici”. Si tratta di una “tragica comicità” che forse serve anche a sottolineare il completo fallimento di questi esseri: i diavoli lottano contro Dio, ma vengono utilizzati dalla Provvidenza; combattono Dio, ma Dio li mantiene nell’essere; e, senza Dio, sprofonderebbero nel nulla.

8

Questo è anche la “tragica comicità” di tutte quelle società che in nome della “laicità” pretendono smarcarsi da Dio e dalla Sua Legge.

9

Che assurdità è rivendicare “autonomia” da Chi –solo- può dar senso a tutto: Dio o è tutto o non è!

10

L’agente Koch di fatto “impazzisce”, perché si era speso per realizzare l’assurdo e la più grande menzogna: un mondo in cui fosse bandito ogni rimando ad una Speranza che andasse al di là e desse significato a tutto.

Al Signore Gesù

Signore, io spesso mi faccio prendere dallo scoramento e dalla paura di ritrovarmi solo.

Io so che, ovunque vada, Tu sarai sempre con me.

Io so che, se correrò qualche pericolo, Tu sarai lì a proteggermi e a sorreggermi.

Signore, io ti imploro che ciò avvenga sempre.

Anzi ti chiedo anche questo: sorreggimi anche quando non dovessi trovarmi in pericolo.

Afferrami, perché voglio che la mia libertà sia nel rimanere “incatenato” a Te.

Alla Regina dello Splendore

Madre, incatenami al tuo Divin Figlio. Voglio che questa sia la mia vera libertà!

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il cammino dei Tre Sentieri


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