MESSA DEL GIORNO (con meditazione) – Sant’Ambrogio, Vescovo e Dottore (339/340-397)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Il Santo

da “Mille Santi del giorno” di Piero Bargellini, Firenze 1977

Ambrogio non era nato a Milano, ma a Treviri, nella Gallia, verso il 339. Era figlio di un funzionario romano in servizio al di là delle Alpi, e dopo la morte del padre la famiglia rientrò a Roma. Ambrogio studiò diritto e retorica, e intraprese la carriera giuridica. Si trovava a a Milano quando il vescovo morì e, da buon funzionario imperiale, cercò che fossero evitati quei disordini spesso provocati dalle tumultuose elezioni ecclesiastiche. Parlò con senno e fermezza nelle adunanze dei fedeli, perché tutto fosse fatto secondo coscienza e nel rispetto della libertà. Fu in seguito a questi giudiziosi discorsi che dall’assemblea si alzò un grido: “Ambrogio vescovo!”. Ambrogio, che si trovava in quell’assemblea come funzionario imperiale, non era neppure battezzato, essendo soltanto catecumeno. Sorpreso e anche spaventato, proclamò dunque la sua indegnità; si professò peccatore, tentò perfino di fuggire. Tutto fu inutile. Ricevette così il battesimo, e, subito dopo, la consacrazione episcopale. “Tolto dai tribunali e dall’amministrazione pubblica -dirà il nuovo vescovo- per passare all’episcopato, ho dovuto cominciare ad insegnare quello che non avevo mai imparato”. Si diede perciò alla lettura dei libri sacri, poi studiò i Padri della Chiesa e i Dottori, tra i quali sarebbe stato incluso anche lui, insieme con un giovane retore che, dopo dieci anni, egli stesso avrebbe battezzato: Agostino da Tagaste. L’opera di Ambrogio fu così vasta, profonda ed importante, che difficilmente può essere riassunta. Basti dire che fu considerato quasi un secondo Papa, in un’epoca nella quale certo non mancarono alla Chiesa grandi figure di Vescovi. Egli, che veniva dalla carriera dei dignitari imperiali, sostenne dinanzi all’Imperatore, non solo i diritti della Chiesa, ma l’autorità dei suoi pastori. “Sono i vescovi che devono giudicare i laici, non il contrario” diceva; e tra i laici metteva per primo l’Imperatore. Un’altra massima dell’ex funzionario imperiale era questa: “L’Imperatore è nella Chiesa, non al di sopra della Chiesa”. E le contingenze portarono Sant’Ambrogio ad applicare tale massima nei riguardi del grande e intollerante imperatore Teodosio. Quando Teodosio, in seguito all’uccisione del comandante del presidio di Tessalonica, fece trucidare -almeno così si disse- 7000 abitanti innocenti, il Vescovo non solo gli rimproverò il massacro, ma gli impose una pubblica penitenza. Teodosio cercò di resistere. Infine cedette. Nuovo Davide, fece penitenza dall’ottobre al Natale. L’iconografia ambrosiana si è compiaciuta di rappresentare Sant’Ambrogio che scaccia dalla soglia della cattedrale l’Imperatore pubblico peccatore: in realtà l’azione del Vescovo si svolse tramite lettere e intermediari, ma il gesto resta ugualmente significativo, per indicare che né corona né scettro esonerano l’uomo dalla legge morale, uguale per tutti, e di cui sono giudici autorevoli soltanto i ministri di Dio e i pastori di anime.


Introito

(Ecclesiastico 15,5)

Dio gli aprì la bocca in mezzo all’assemblea, lo riempì dello spirito di sapienza e intelligenza; lo coprì col manto della gloria.

(Salmo 91,2)

E’ bene cantare la gloria al Signore: e lodare, Altissimo, il tuo nome.


Epistola

(2 Timoteo 4,1-8)

Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole. Tu però vigila attentamente, sappi sopportare le sofferenze, compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero. Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione.


Graduale

(Ecclesiastico 44,16)

Ecco il grande pontefice, che nella sua vita piacque a Dio.

(Ecclesiastico 44,20)

Non si trovò alcuno simile a lui nell’osservare la legge dell’Eccelso. Alleluia, alleluia.

(Salmo 109,4)

Il Signore ha giurato e non si ricrederà: Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchisedech. Alleluia.


Vangelo

(Matteo 5,13-19)

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli. Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.


Meditazione

  1. Sant’Ambrogio fece tante cose importanti, ma ricordiamolo soprattutto per aver proclamato e operato affinché l’autorità politica si sentisse sottomessa a quella di Dio.
  2. Ciò lo fece ben capire all’imperatore Teodosio da cui pretese la pubblica penitenza per aver operato crudelmente.
  3. Nulla sulla faccia della terra può e deve sfuggire alla signoria di Dio. Tutto deve essere a Lui sottomesso.
  4. D’altronde, solo in questo modo le realtà naturali possono davvero realizzare se stesse e ordinarsi al giusto fine.
  5. Tornando a Teodosio, questi capì l’errore e accettò di praticare la pubblica umiliazione del riconoscimento della propria colpa.
  6. Sant’Ambrogio riconobbe in Teodosio questo atto di umiltà.
  7. Cosa sarebbe accaduto se sant’Ambrogio avesse deciso di fare silenzio per non inimicarsi il potere? Che avremmo avuto un dannato in più (Teodosio) ed un santo in meno (sant’Ambrogio).

Alla Regina dello Splendore

  1. Madre, aiutami ad essere un vero servitore della Verità del tuo Divin Figlio.
  2. Fa che con coraggio la possa sempre proclamare, mai facendomi prendere dal rispetto umano o dal timore di inimicarmi il potere.
  3. Ciò che conta è solo il giudizio del tuo Divin Figlio, non quello del Mondo.
  4. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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