Dagli scritti di padre Antonio Maria Di Monda, ofm.conv (1919-2007)
“Che gioia e che grazia avere una Madre così clemente come Maria. Questo, tra l’altro, apre soprattutto alla speranza di poter ottenere da Dio la potente intercessione di Lei, nonostante tutte le miserie che possono opprimere un povero cuore, il perdono delle colpe e dei castighi meritati e l’ingresso sospirato, porto della salvezza eterna. (…) La più grande missione di Maria -dopo il suo Fiat che ci ha donato il Salvatore- è celebrarne l’infinita misericordia attraverso questa stupenda opera di clemenza. Ne sia benedetta in eterno la Trinità augusta assieme a Maria l’umile sua ancella!”
- Ringraziamo Dio per il dono meraviglioso di una Madre Immacolata e piena di Grazia che ha messo a disposizione della nostra vita. Una vita fatta di fragilità, imperfezioni, difetti, timori e perfino angosce. Ebbene, tutto questo trova la sua “ammortizzazione” nella tenera compagnia di una Madre che ci è stata donata.
- L’uomo ha paura anche di se stesso. D’altronde la Scrittura dice chiaramente che è stolto, anzi è “maledetto”, colui che confida nell’uomo (Geremia 17). Ma se l’uomo si affida, ecco che tutte le paure svaniscono.
- L’affidamento a Dio è preceduto da un affidamento più vicino, più istintivo: quello alla Madre!
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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