Secondo il Calendario dela liturgia tradizionale, il 3 settembre è la festa di san Pio X. Il più grande papa del XX secolo. Lo vogliamo ricordare non con una biografia (che potete facilmente trovare in rete), ma offrendo alcune riflessioni su come questo Papa Santo abbia intuito la pericolosità del modernismo e l’abbia energicamente combattuto.
Con l’enciclica Pascendi (anno 1907) papa san Pio X volle condannare il modernismo. Strano a dirsi, questa eresia fu decisamente condannata, ma non morì, anzi –come fiume carsico- andò sottoterra per poi riemergere in maniera evidente. E’ infatti innegabile che le tesi moderniste siano parte integrante della cosiddetta nouvelle theologie che tanto ha contribuito negli ultimi decenni alla diffusione di eterodosse posizioni teologiche.
Il cattolicesimo liberale cercò di sintetizzare la dottrina cattolica con la filosofia moderna. Papa Leone XIII ritenne opportuno pubblicare, nell’agosto del 1879, l’enciclica Aeterni Patris per ribadire l’importanza della “sacra dottrina di san Tommaso” e soprattutto come questa dottrina dovesse essere alla base di ogni insegnamento cattolico. Ciò appunto per evitare che ci si lasciasse affascinare dalla filosofia moderna.
Il documento di Leone XIII, però, non ottenne il risultato sperato. Importanti facoltà teologiche (Monaco, Tubinga, Lovanio, Parigi, Strasburgo) continuavano a teorizzare la possibile coniugazione tra dottrina cattolica e filosofia moderna. E fu proprio questa volontà di coniugare l’inconiugabile che determinò la nascita del modernismo, avente un fine ben preciso: trasformare la religione rivelata, affidata alla Gerarchia della Chiesa, in un immanentismo religioso la cui evoluzione sarebbe dovuta essere controllata da una Chiesa con struttura dichiaratamente democratica.
I più importanti esponenti del modernismo furono: i francesi Loisy, Houtin, Laberthonnière, Sabatier, Le Roy; il tedesco Schell, l’austriaco Von Hugol e l’irlandese Tyrrel. Tra gli italiani sono da ricordare soprattutto: Enrico Buonaiuti, Romolo Murri e lo scrittore Antonio Fogazzaro.
San Pio X, grazie alla sua santità, colse immediatamente il pericolo rappresentato dal modernismo; e cercò in ogni modo di estirparlo. Decise per una duplice azione: da una parte, mettere all’Indice i libri contaminati dal modernismo; dall’altra, favorire la stampa antimodernista il cui sviluppo si dovette all’azione di monsignor Benigni.
San Pio X intervenne anche sui modernisti stessi, colpendo con sanzioni disciplinari i rappresentanti più pericolosi di questo errore. Alcuni esempi: nel 1906 ad Enrico Buonaiuti venne tolto l’insegnamento, nello stesso anno il francese Loisy fu sospeso a divinis e nel 1907 fu condannato Romolo Murri.
Intervenne anche sul clero imponendo il giuramento antimodernista.
Poi San Pio X passò agli scritti per ufficializzarne la condanna. Il 17 luglio del 1907 fece pubblicare sull’Osservatore Romano il decreto Lamentabili sane exitu, comprendente la condanna di ben 65 proposizioni modernistiche. Ma il vero capolavoro fu l’enciclica Pascendi Domini grecis, resa pubblica il 16 settembre (la data ufficiale è però l’8 settembre) del 1907.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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