SOSTA – Una bellezza straordinaria della Verità Cattolica: ogni attimo deve servire per rinsaldare l’abbraccio con Dio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre

Una  delle straordinarie bellezze della Verità Cattolica è quella di obbligarci alla santificazione di ogni momento.
Ogni attimo è buono -e deve essere tale- per rinsaldare il nostro abbraccio con Dio.
Leggiamo queste utili parole dell’ Abbé P.Feige, tratte dalla sua opera Santifichiamo il momento presente. 
 
Per ben santificare il momento presente è cosa buona comunicarsi frequentemente, ed essere fedele alla pratica delle giaculatorie. […]
La santificazione del momento presente è come una comunione di tutti gli istanti alla volontà e al beneplacito di Dio.
Ma se a questa comunione che si rinnova continuamente, si aggiunge, più sovente possibile, ogni mattina, la comunione sacramentale, fatta con fervore, non vedete che facilità vi darà questa comunione per santificare ciascun istante della giornata?
Potremmo dire che comunicandovi così, avete la gioia di far piacere a Nostro Signore. Non è far piacere a un padre, ad una madre, il metterli nell’occasione di dedicarsi ai loro figli? Il cuore di Gesù, oh! Come desidera vederci spesso alla Santa Mensa! […] 
Del resto perché Gesù Cristo ha istituito l’Eucarestia sotto le apparenze del pane e del vino, se non per farci capire che vuol essere il nutrimento abituale e quotidiano dei corpi? Si, comunicarsi sovente e con fervore è far piacere a Gesù.
Chi vorrebbe privarsi di tale felicità? […] Soprattutto […] dobbiamo dirvi che ne va del nostro interesse.
Quali vantaggi personali, quale attitudine alla virtù, quale forza contro i nemici spirituali, quale abitudine al raccoglimento, all’unione con Dio, quali grazie non ricaveremo dalla comunione eucaristica frequente e fervente? […] Affezionatevi dunque alla comunione, voi che volete santificare il momento presente. San Francesco di Sales diceva: “L’esperienza mi ha dimostrato la potente virtù di questo sacramento per fortificare i cuori, liberarli dal male, consolarli, in una parola, divinizzarli”. Ed aggiungeva: “Perseverate nella comunione frequente, voi non potreste far cosa che vi solidifichi di più nella virtù”.
“Andiamo dunque a comunicarci tutti i giorni, dice da parte sua una santa anima. La Mensa Eucaristica è sempre preparata. Gesù vuol esserci nostro pane quotidiano, e rallegrare la nostra anima con la sua visita ad ogni levar del sole. Egli vuole che numeriamo i giorni con il numero delle comunioni, perché i giorni nei quali non abbiamo comunicato non sono veri giorni, perché non abbiamo visto il sole che illumina l’anima, e che nel medesimo tempo è nutrimento dei cuori” (Teresa Dernerin).
Un altro mezzo per aiutarci a ben santificare il momento presente, sono le giaculatorie.
In rapporto alla pratica della santificazione del momento presente, esse sono come il soffio di vento sul fuoco che si spegne, il colpo d’ala per l’uccello che librandosi nell’aria rallenta il volo; un buon cordiale per il viaggiatore affaticato. San Francesco di Sales […] raccomanda insistentemente questo mezzo. Egli afferma che questo esercizio delle giaculatorie è alimento della devozione; che a rigore questo esercizio può sostituire tutti gli altri, ma che nessun altro potrebbe sostituirlo, ed aggiunge “Vi scongiuro di abbracciarlo di tutto cuore, e di non lasciarlo più”. Siamovi dunque fedeli. “Aspirate sovente a Dio, dice ancora il santo vescovo di Ginevra, con slanci brevi ma ardenti del cuore; ammirate la sua beltà, invocate il suo aiuto, gettatevi in spirito ai piedi della croce, adorate la sua bontà, interrogatelo spesso sulla vostra salvezza, donategli mille volte al giorno la vostra anima, fissate i vostri occhi interiori sulla sua dolcezza, tendetegli la mano come un piccolo bambino fa col suo padre, mettetelo sul vostro petto come un mazzolino profumato, fissatelo nella vostr’anima come uno stendardo, e fate che il cuore palpiti di amor di Dio”.
Sì, siamo fedeli a questa pia pratica delle giaculatorie. Saremmo tanto meno scusabili di non averla, in quanto essa non domanda né un tempo lungo, né alcuna fatica. Ad ogni istante, durante il lavoro, come durante la ricreazione, durante i viaggi come durante le notti insonni, nelle gioie come nelle pene, dappertutto, sempre, possiamo alzare il cuore a Dio e dare, con questo mezzo, a ciascuna particella del tempo prezioso che costituisce per noi il momento presente, il grado di santità che lo consacrerà alla gloria di Dio e al bene della nostra anima. 

Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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