L’uomo è l’unico essere sulla faccia della terra che cucina. Gli animali no, non lo fanno. Anche in questo l’uomo si distingue. Ciò è il segno che all’uomo non basta solo assaporare, bensì ricerca l’affinamento, cioè il miglioramento del sapore. L’uomo coglie il piacere del gusto e desidera ancor più intensificarlo. E’ l’esito del suo essere collocato in un orientamento in cui tutto concorre per il raggiungimento di un fine attraverso singole tappe. Insomma, un orientamento che è itinerario, dove ogni passo deve essere progressione verso un vero che sia sempre più Vero, un buono che sia sempre più Buono ed un bello che sia sempre più Bello.
Si può cadere verso l’alto? Domanda alquanto strana. Eppure c’è un senso. Si, si può cadere anche verso l’alto. Avviene quando il cadere non segna una sconfitta, bensì una vittoria. Quando il cadere è un chinarsi per servire.
Prendiamo la pioggia. Non a caso il poeta russo (naturalizzato statunitense), Vladimir Nabokov (1899-1977), gioca su un paradosso e dice: “Non essere in collera con la pioggia; semplicemente non sa come cadere verso l’alto”.
La pioggia la giudichiamo come qualcosa di fastidioso. Può rovinare una gita. Può minare la salute se sorprende mentre si è a piedi senza un ombrello. Conferma il grigiore di un cielo che ha perso il suo azzurro. Eppure la pioggia occorre. E’ la vita. E’ la vita dei campi,. E’ la vita dei boschi. E’ la vita per tutto. E così la sua caduta si configura come un dono e come un servizio. Quando manca per lungo tempo, diventa tutto arido, duro e secco. La pioggia segna la vita che prende vigore, grazie al suo servizio.
La pioggia deve cadere; e proprio perché deve cadere, il suo è un cadere non verso il basso, bensì paradossalmente verso l’alto. Essa non viene ad affogare, ma a donare vita e quindi a donare ciò che si erge, si manifesta, s’impone, ciò che è destinato a crescere.
La stessa cosa avviene quando su un ben cucinato piatto di pasta cade una pioggia di Parmigiano. E’ una caduta, ma non per abbassare la pietanza, bensì per innalzare i suoi sapori, per renderli più vigorosi e pieni. In questo caso il noto formaggio rende un servizio, si disperde perché possa contribuire ad un arricchimento. Dunque, è una caduta non verso il basso, ma verso l’alto.
Anche l’amore vero: si china verso l’altro e in questo chinarsi si costruisce, s’impone nella sua magnificenza.
Chinarsi per servire è librarsi verso il Vero, il Buono e il Bello; è rendere più saporita la vita propria e degli altri.
Più saporita… come fa una pioggia di Parmigiano sui maccheroni.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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