Rubrica a cura di Pierfrancesco Nardini
Domanda: Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio?
Risposta: Siamo obbligati a osservare i comandamenti di Dio, perché sono imposti da Lui, nostro Padrone supremo, e dettati dalla natura e dalla sana ragione.
L’uomo ha dei doveri verso Dio, osservare i Suoi comandamenti è uno dei più importanti. Non farlo significa non rispettare la Sua legge.
I comandamenti dati da Dio agli uomini, oltre ad essere possibili, sostenibili, sono comprensibili.
Queste due caratteristiche, essere nelle possibilità umane sia di rispettarli che di comprenderli, sono frutto della stessa Onniscienza divina, che, nella Sua perfezione, sa che non può essere altrimenti.
Se la possibilità di rispettarli, non crea all’uomo una prova impossibile, la comprensibilità degli stessi tramite la “sana ragione”, ne facilita invece l’applicazione nella propria vita.
La natura, la cosiddetta legge naturale, ce li fa “sentire” dentro in modo istintivo, diventando quindi un freno alle tentazioni e/o alle pulsioni di qualsiasi libertà; la ragione ci permette di capirli, di comprendere il motivo di ogni singolo comandamento. “L’intelligenza, quando non è ottenebrata da pregiudizi e da passioni, comprende facilmente i nostri principali doveri verso Dio e il prossimo” (Dragone).
Qui si arriva all’aggettivo “sana” riferito alla ragione usato da San Pio X. Il Papa di Riese non si riferiva, ovviamente, ad una sanità mentale, sinonimo di assenza di malattie, bensì ad un corretto ragionamento che il Dragone sottolinea come assenza di pregiudizi e di passioni.
Se, infatti, si è ideologicamente presi da determinate concezioni e teorie, si rischia di intendere i comandamenti di Dio in modo distorto e di arrivare a dar loro un significato diverso, molto spesso comodo per se stessi, e, purtroppo, anche all’estremo di non rispettarli.
In un certo senso, dunque, la natura e la ragione ci impongono di rispettare i comandamenti, ma è un giogo leggero, come quello di Cristo (Mt 11, 30), perché l’amore verso Dio li rende molto più facili.
La prima e principale ragione dell’obbligo di rispettare i comandamenti, però, è Dio stesso, è il fatto che sia stato Lui a darli, è quindi la fonte della Legge.
Non ci si stancherà di sottolineare l’importanza di tenere a mente la differenza ontologica tra Dio e gli uomini. Lui è Creatore, gli uomini creature. Lui è eterno e perfettissimo e senza di Lui non esisterebbe nulla, gli uomini sono finiti e imperfetti.
Quel “io sono il Signore Dio tuo” (Es 20, 2) che precede i comandamenti ha proprio il compito di ricordare Chi stava dando la Legge, ossia Colui che è Signore di tutto.
Se un re dava un ordine, dettava una legge, in modo naturale il suo popolo rispettava quell’ordine e quella legge, senza porsi domande sulla necessità o sull’opportunità di rispettarli. Si obbediva perché si dava per normale e scontato che il re fosse meritevole e avesse diritto di essere obbedito. A maggior ragione, come si può pretendere quindi che non si abbia lo stesso atteggiamento verso di Lui?
Teniamo sempre a mente che i comandamenti ci sono stati da Dio per il nostro bene supremo, la salvezza eterna, e non per un’arbitraria e crudele Sua volontà di sottometterci o di torturarci con leggi impossibili.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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