SGUARDO: Una dispensa

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’


Nella dispensa tutto è ordinato e tutto è conservato.

Almeno così dovrebbe, affinché si possa meglio ritrovare ciò di cui si ha bisogno, quando un desiderio si affaccia.

Ordinare e conservare, due verbi che si accompagnano con armonia.

Due verbi che non stanno lì, l’uno a fianco all’altro, per necessità di qualcuno o per un capriccio del caso, bensì perché si cercano e s’invocano l’un l’altro.

L’ordine rivela lo scopo, cioè il fine. Non c’è ordine senza un progetto, non c’è ordine senza un fine.

La conservazione rivela l’amore, ovvero il desiderio che ciò che è più caro e più decisivo per la propria vita non vada perso, non si dissolva inesorabilmente.

Una dispensa dinanzi allo sguardo richiama una bellezza.

Quella bellezza di cui, ancora più del cibo che sostiene il corpo e che solitamente è conservato in ogni dispensa, ha bisogno il nostro esistere.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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