Rubrica a cura di Corrado Gnerre
L’uomo è l’unico essere sulla faccia della terra che cucina. Gli animali no, non lo fanno. Anche in questo l’uomo si distingue. Ciò è il segno che all’uomo non basta solo assaporare, bensì ricerca l’affinamento, cioè il miglioramento del sapore. L’uomo coglie il piacere del gusto e desidera ancor più intensificarlo. E’ l’esito del suo essere collocato in un orientamento in cui tutto concorre per il raggiungimento di un fine attraverso singole tappe. Insomma, un orientamento che è itinerario, dove ogni passo deve essere progressione verso un vero che sia sempre più Vero, un buono che sia sempre più Buono ed un bello che sia sempre più Bello.
La forma è forma, ma la sostanza è sostanza.
Una forma che non sia corroborata dalla sostanza (verrebbe da dire facendo una fastidiosa ripetizione: che non sia sostanziata dalla sostanza) sarebbe solo uno sciocco formalismo.
Una scatola vuota è vuota e basta.
Ma è pur vero che la sostanza da sola non basta. La sostanza ha bisogno di suscitare una meraviglia.
Oscar Wilde dice che la forma è “…il segreto della vita“. Si può concordare con questa espressione perché non si tratta di affermare che la forma è la vita, piuttosto si tratta di riconoscere che essa, la forma, costituisce il collante della vita, appunto quel segreto, difficile da definire, che rende tutto più gustoso e tutto più saporito.
Pensare di aver bisogno solo del pane è un errore. C’è bisogno anche del fiore. Dice un proverbio giapponese: “Se hai due soldi, compra il pane con il primo e un fiore con il secondo“.
Verissimo. Se poi il pane stesso diventa una rosa…
… sì, una rosa, anche se quel disegno nulla cambia del suo sapore.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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