Il popolo è ben altra cosa rispetto alla massa. La massa è qualcosa d’informe, che, pertanto, si lascia facilmente plasmare. Il popolo no. Esso ha una sua identità, una sua storia, delle radici. Ha un vissuto che gli permette di giudicare con buon senso il reale. E questo lo conforta di un’eredità: la saggezza. Certo, i popoli non sono uguali; perché le culture non sono uguali. C’è chi ha conquistato il Vero. Chi lo ha atteso. Chi lo ha rifiutato. Chi se ne è allontanato. Ma al di là di questo, ciò che è di natura percepisce il senso delle cose e il mistero del vivere. E, proprio perché Dio ha fatto sì che la natura fosse predisposta all’accoglienza della Grazia, non c’è buon senso popolare che non manifesta questo desiderio; al di là di ciò che la Storia dei singoli popoli partorisce. Ecco perché si può capire l’unicità e la bellezza della Verità Cattolica anche attraverso il buon senso di tutti i popoli. 

Molti poeti lo hanno affermato: l’uomo non può soddisfarsi delle cose di questa terra. Per un motivo molto semplice: perché l’uomo porta in sé un desiderio di assoluto ed infinito e nulla sulla faccia della terra è infinito ed assoluto. E’ logica!

Ma se questo è vero nel bene; è vero purtroppo anche nel male. Prendiamo le passioni disordinate: una volta che si decide di assecondarle, diventano irrefrenabili. Non si può pretendere di fare un buco ad una diga e non aspettarsi che la forza dell’acqua non la polverizzi per poi nel loro sfondare distruggere tutto ciò che incontra.

Se si asseconda il male, è un’illusione credere di potersi fermare e teorizzare un “male moderato”.

Il male assecondato è irrefrenabile e arriva anche a contaminare l’intelligenza, accecandola. Giustamente si dice: Se non vive come si pena…si finirà sempre col pensare come si vive.

Dunque, il proverbio danese ha ragione: L’ambizione e la vendetta hanno sempre fame. 

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

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