Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che essa non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”
“Fanciulla che legge una lettera” di Jan Vermeer (1632-1675), anno tra il 1657-1659, Pinacoteca di Dresda
La natura morta che si può osservare nel dipinto non è solo “morta”. E’ anche disfatta sul letto. Essa non è su una tavola imbandita, esito di qualcuno che improvvidamente l’ha fatta cadere dal vassoio. No, è disfatta su un letto, cioè su un posto dove non sarebbe mai dovuta essere. Su un letto disfatto anch’esso, perché quella mattina non c’era nessuna voglia di attivarsi e riordinare. E’ la cornice della malinconia. Di quella tristezza che afferra e stringe alla gola e allo stomaco.
Una giovane donna sta leggendo una lettera sgualcita: chissà quante volte l’avrà riletta con la speranza che quelle parole non fossero mai state scritte o non fossero mai arrivate. La rilegge: e di nuovo i suoi occhi si bagnano di lacrime. Ciò che non avrebbe mai voluto ricevere, l’ha ricevuto.
Sono le costanti della vita. Sono quelle sensazioni da cui non si può sfuggire e che possono colpire chiunque. Ma non tutto è perduto. D’altronde parte della frutta è ancora nel vassoio. Se si crede che ogni accadimento è sotto il controllo di Dio, anche da quella triste lettera si può ricominciare.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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