Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo.
Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità cattolica.
L’uomo è un animale che gioca – Essay of Elia
1.Spesso si ascoltano frasi di questo tipo riferendosi a qualche cucciolo di animale: “vuole giocare…“, oppure: “sta giocando…“. Si tratta di espressioni che possono avere un fondo di verità, ma solo un fondo. Certamente, anche gli animali possono provare piacere nell’assumere determinati comportamenti, ma se si approfondisce il senso del gioco e soprattutto ci si chiede cosa effettivamente esso sia, allora le cose cambiano.
2.Il gioco è un rapportarsi alla realtà attraverso una capacità di leggerla come totale novità. Cosa vuol dire totale novità? Vuol dire che la realtà con cui si gioca si mostra in tutta la sua positività e gradevolezza. Anche la realtà più semplice e banale se si presenta in questo modo suscita l’emozione del gioco.
3.Perché questa sensazione possa verificarsi, occorrono però due condizioni; meglio: occorre liberarsi da due ostacoli: la preoccupazione e la complessità intellettualistica. La preoccupazione è ciò che impedisce di leggere positivamente la realtà; la complessità intellettualistica è ciò che impedisce di scoprire la realtà come qualcosa di fruibile nella sua gradevolezza e semplicità.
4.Ed ecco perché il soggetto più capace di giocare è il bambino, perché è proprio lui ad essere lontano tanto dalla preoccupazione quanto dalla complessità intellettualistica. L’animale no, perché la sua condizione non è quella di pensare senza preoccupazione e senza complessità intellettualistica…ma di non pensare proprio!
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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