La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’
Non tutti i pensieri che passano per la mente sono meritevoli di essere conservati.
Certo, sono un segno che c’è la vita, che c’è il pensare, che c’è lo scegliere. E, proprio perché c’è lo scegliere, è giusto anche selezionare.
D’altronde scartare non è necessariamente qualcosa di distruttivo. E’ piuttosto qualcosa di discriminante. Il distinguere è in funzione alla vita…e molte volte perfino in funzione della sopravvivenza.
Se si volesse accogliere tutto, se ogni cosa, in quanto cosa, andasse bene, allora incomberebbe il pericolo della morte. Operando in tal modo, si sceglierebbe una sorta di autodistruzione, implicita, ma di un’autodistruzione.
Cestinare, dunque, non per azzerare ma per produrre, non per uccidere ma per alimentare la vita, non per creare il deserto ma per generare il giardino.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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