Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale, ripreso anche di chi non è cristiano, con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica.
La vita di ogni uomo è una favola scritta da Dio (Hans Christian Andersen)
1.Cos’è una favola? Una storia fantastica che ha un chiaro significato morale. Talmente fantastica da umanizzare perfino gli animali. Dunque, la favola è l’unione del fantastico con la vita di tutti giorni, perché solo per la vita di tutti giorni occorre sapere come ci si deve effettivamente comportare. La morale è fatta per la vita reale, non certo per ciò che è astratto. Altrimenti non avrebbe senso.
2.E così Andersen ha proprio ragione: la vita è una favola scritta da Dio. E’ una favola, perché nella vita non c’è solo il prevedibile, non c’è solo l’ordinario, non c’è solo ciò che possa essere ridotto ad una sorta di equazione matematica, bensì c’è soprattutto dell’altro. C’è il mistero. Ma un mistero che poi con il tempo diventa sempre più chiaro e tende a farsi capire. Tende, soprattutto, a presentarsi come qualcosa di ben ordinato, di progettato. Da chi? Da Dio.
3.E tutto questo non vale solo per alcuni: vale per tutti. Infatti fa bene Andersen a precisare: …la vita di ogni uomo (di ogni uomo!) è una favola scritta da Dio. Anche la vita dell’uomo che potremmo ritenere più insignificante.
4.Guai dunque a sopprimere una tale favola! Guai a non leggerne la bellezza! Guai a stravolgerne la trama! Guai a pensarla come esito del caso e non frutto dell’infinita fantasia del suo vero Autore!
Dio è verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

Be the first to comment on "Apologetica leggendo…Hans Christian Andersen (1805-1875)"