COMMENTO AL CATECHISMO DI SAN PIO X – n.182

A cura di Pierfrancesco Nardini


Domanda: Cosa ci ordina il secondo comandamento?

Risposta: Il secondo comandamento ci ordina di avere sempre riverenza per il nome santo di Dio e di adempiere i voti e le promesse giurate.


Quel che ci viene ordinato da questo Comandamento è qualcosa che dovrebbe comunque venir spontaneo ad un credente (“fate tutto per amore, nulla per forza”, San Francesco di Sales): il rispetto di Dio, a partire dal Suo santo Nome.

Il rispetto è una conseguenza dell’amore che si prova. Se amo mia moglie, la rispetto come donna, come moglie, come madre, come persona unica con la sua personalità ed, anche, i suoi difetti.

Ciò deve valere massimamente per Dio, che è nostro Creatore e Signore, senza il Quale nulla avremmo, e che non ha difetti, ma è perfettissimo.

Il rispetto a Dio significa non solo un generico contegno nel riferirsi a Lui (“San Bernardino da Siena ogni volta che leggeva il nome di Gesù baciava devotamente la pagina”, ci ricorda il Dragone), ma specificamente amarLo, non far nulla che possa offenderLo, anche obbedire alla Sua Legge. Significa anche amare e rispettare, in quanto si ama e si rispetta Lui, le Sue creature. Cristo lo disse nel modo più chiaro possibile: “se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Gv 14, 15).

Rientra nel rispetto di Dio anche non cadere in mancanze come non adempiere i voti e le promesse giurate, che, come visto nei precedenti commenti, diventa peccato in quanto coinvolge Dio, quasi a volerLo rendere complice, in una nostra mancanza.

Non dimentichiamo mai questa parte del nostro dovere verso il Signore, in ogni momento della giornata e della nostra vita ricordiamoci sempre di darGli riverenza, anche con piccoli ma efficaci gesti, quali un segno di Croce nel passare dinanzi a una chiesa (che al suo interno ha il tabernacolo con la presenza reale di Cristo), una genuflessione entrando in chiesa, una preghiera per ringraziare per qualcosa, un pensiero amorevole in qualsiasi momento, e tanto altro.


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