A proposito del Cuore Immacolato di Maria: perché non ci può essere Bellezza se non nella Purezza?

1.Il XX secolo, il secolo che sarebbe stato segnato fortemente dalla degradazione morale, si apre con due bambini-giganti: due bambini-eroi. Due martiri della purezza. Quasi contemporaneamente (a due anni di distanza) due bambine, una nell’emisfero boreale, l’altra in quello australe, offriranno alla loro vita per la purezza. Nell’emisfero boreale santa Maria Goretti (1890-1902), assassinata da colui che voleva farla cadere in peccato. Nell’emisfero australe la beata Laura Vicuna (1891-1904), che offrirà la sua vita per ottenere dal Signore la grazia di poter rivedere sua madre, vedova e convivente con un uomo che non voleva sposarla, riaccostarsi all’Eucaristia.

2.Nella bellissima Chiesa di San Paolo Maggiore a Napoli, tenuta dai Padri Teatini, vi è un dipinto dello spagnolo Louis de Morales (1509-1586), chiamato Madonna della Purità. Il dipinto fu donato all’Ordine dei Teatini nel 1641 da padre Diego di Bernardo y Mendoza. Attualmente nella Cappella che ospitava la tela (Cappella chiamata ovviamente “della Madonna della Purità”) è esposta una copia mentre l’originale è custodito nel convento.

L’immagine non mostra alcun particolare che possa ricondurre direttamente alla virtù della purezza, se non lo sguardo umile e rivolto in basso della Vergine. Ci sono però tre particolari che indirettamente riconducono alla bellezza di questa virtù:

  • La mela che Gesù Bambino ha nella mano sinistra
  • Lo sguardo di Gesù Bambino
  • La simmetria del disegno

3.Iniziamo con la mela che Gesù Bambino ha nella mano sinistra. Ovviamente si tratta del frutto che ricorda simbolicamente il peccato originale. Sappiamo che questo peccato è il Peccato in quanto tale. Ebbene, il Divino Bambino sembra porre il frutto proibito nel Cuore della Sua Santissima Madre per far capire come ogni peccato trovi la sua soluzione e la sua purificazione nel Cuore Immacolato di Maria, cioè nell’Immacolatezza in quanto tale.

4.Il secondo elemento è lo sguardo di Gesù Bambino. Se si fa attenzione, si nota che è uno sguardo fiero, uno sguardo che non è tanto di stupore e meraviglia come solitamente sono gli sguardi dei piccoli, bensì uno sguardo che indica e che spiega. Indica la Madre e spiega quanto Ella sia quella “soluzione” di cui abbiamo parlato prima, la soluzione di ogni peccato nel Cuore Immacolato della Vergine. Il tutto nella santa fierezza del Bambino che sembra dire: …quanto sono felice di avere una Madre così!

5.Il terzo elemento è la simmetria del disegno. La purezza è ordine, è il Logos che produce il Kosmos. Il peccato è disordine, è la disobbedienza che produce il khaos. Il dipinto, al di là della cornice esterna, presenta una cornice nel dipinto stesso. Tutto è simmetrico e tutto è ordinato anche nei più piccoli particolari; ai quattro angoli tutto si ripete simmetricamente.

6.Insomma, il dipinto del de Morales ci parla chiaramente della bellezza della purezza …anzi ci dice che non può esserci Bellezza senza il Bene, perché il Bello è sempre estetica del Vero e del Buono. La purezza si traduce in bellezza. Scrive santa Faustina Kowalska nel suo Diario (n.1251): “Ora comprendo, perché tutte le vergini si distinguono per una bellezza particolare; da loro irradia una bellezza speciale.”


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1 Comment on "A proposito del Cuore Immacolato di Maria: perché non ci può essere Bellezza se non nella Purezza?"

  1. Paola Liberotti | 22 Agosto 2024 at 18:09 | Rispondi

    CORINALDO, IL PAESE NATALE DI SANTA MARIA GORETTI
    Corinaldo, ridente borgo delle Marche, in provincia di Ancona, colpisce il visitatore per la salubrità dell’aria e la dolcezza infinita del paesaggio collinare, ma è celebre soprattutto per essere il paese natale di una Santa famosissima: la Martire della Purezza Santa Maria Goretti. La sua casa natale si trova nella campagna circostante: si tratta di un casolare antico, dove nacque e visse la Santa fino al momento della partenza per Nettuno, insieme alla sua famiglia. Essa è meta di pellegrinaggi e di visite da parte di devoti di ogni parte d’Italia e d’oltre confine. La casa sorge in Contrada “Pregiagna”, a circa un chilometro dal Centro storico di Corinaldo, ed è facilmente raggiungibile da auto e pullman. La piccola abitazione contadina costruita in mattoni è a due piani. Al piano terra un ambiente conserva ancora elementi della primitiva stalla, mentre dove era localizzata la cantina è ora presente una piccola cappella dedicata a Santa Maria Goretti, dove, a suo perpetuo ricordo, viene celebrata la Santa Messa ogni 6 del mese. Al piano superiore si trovano la sala da pranzo, con il grande camino in posizione centrale, e altri due ambienti, modesti ma dignitosi, tutti caratterizzati dal soffitto con travature in legno. Nel locale a destra è conservato il telaio che la madre della Santa, Assunta, utilizzava per la tessitura; quello di sinistra è la camera dei suoi genitori, Luigi Goretti e Assunta Carlini. È qui che il 16 ottobre 1890 nacque “Marietta”, come usavano chiamarla in famiglia; in questa stanza sono conservati mobili originali dei Goretti, tra cui il letto ed il quadro donato da Mamma Assunta alla figlia.
    Un’indicibile sensazione di pace e serenità aleggia per le stanze, mentre il cuore non può non turbarsi al ricordo della vicenda tragica e incredibile del Suo martirio; sensazione ancor più presente, se possibile!, passeggiando nel Centro storico di Corinaldo, dove ci si imbatte nella splendida Chiesa già intitolata a Sant’Agostino e ora Santuario di Santa Maria Goretti, o “Casa del Perdono”, in ricordo dell’eroicità della giovanissima Martire, capace, in punto di morte, di perdonare colui che la uccise, Alessandro Serenelli. E’ impossibile non restare turbati non appena se ne varca la soglia, nel vedere la statua della Santa con la sua Reliquia, e infine, nella cappella a sinistra, la tomba di Mamma Assunta e, a destra, quella dell’assassino in seguito pentito e convertito, il Serenelli, di cui si consiglia caldamente di leggere il testamento spirituale, come monito sempre attuale specialmente per i giovani d’oggi, i quali, per loro disgrazia!, si trovano per lo più completamente ignari dell’importanza basilare della Virtù della Purezza, questa sconosciuta. Riportiamo la parte finale del testamento suddetto: “(…) Coloro che leggeranno questa mia lettera vogliano trarre il felice insegnamento di fuggire il male e di seguire il bene sempre, fin da fanciulli. Pensino che la Religione con i suoi precetti non è una cosa di cui si può fare a meno, ma è il vero conforto, l’unica via sicura in tutte le circostanze, anche quelle più dolorose della vita. Pace e bene” (Macerata, 5 maggio 1961).

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