Dinanzi alle macerie, come ricostruire?

di Pierfrancesco Nardini

“La coscienza di peccato può esistere solo in una civiltà che coglie o percepisce la presenza del Mistero” (G. Fighera, Che cos’è mai l’uomo, perché di lui ti ricordi?). Nel fare un raffronto tra l’uomo medievale e quello moderno l’autore della frase è preciso nell’evidenziare l’Assenza attuale. La nostra società è ormai totalmente immanente. Seppur rimangono ancora molti che non dimenticano il sovrannaturale, è innegabile che il Mistero non si avverte, che si vive sempre più immersi solo nella quotidianità, solo nella vita materiale.

Questo, come detto e ridetto, è l’effetto della crisi che attanaglia la Chiesa da decenni. La mancanza di una Maestra porta inevitabilmente ad un insegnamento alla deriva con la normale conseguenza dell’Assenza di Dio. Un esempio di ciò è spiegato bene da Francesco Giubilei nel suo L’Italia dei conservatori quando rileva che “l’uomo medievale, a differenza di quello moderno, ha ben chiaro il senso del peccato e sa di dover essere salvato da Dio” motivo per cui “la vita è concepita come un pellegrinaggio, da qui l’ homo viator , il viandante che si affida a una guida e a un maestro” (pp. 136-137).

Quale la causa dell’attuale non conoscenza del peccato, più volte dimostrata? E’ evidente che ci sia un nesso causale con lo stravolgimento della dottrina avallato dal Concilio Vaticano II in poi. Il rimedio a questa situazione non è a portata dell’uomo, non è in nostro potere uscire da una crisi epocale. Sarà la volontà di Dio alla quale ci si rimetterà. Un paio di armi, però, ci sono. Una è la solita, anche questa spesso e volentieri ricordata dal C3S: Messa e preghiera, il Rosario in particolare. Legarci sempre più a Maria e a lei affidare il nostro futuro e le nostre anime ha un’efficacia che molti ancora non hanno compreso.

La seconda arma è qualcosa che spesso si sottovaluta: la formazione, ossia insegnare in maniera corretta, insegnare (tornare ad insegnare) come è stato fatto per quasi due millenni.

Si dice che i frutti cadono sempre vicino all’albero e, infatti, quelli dell’insegnamento della tradizione erano buoni. Oggi più che mai siamo chiamati al coraggio di non cedere al compromesso, di non adeguarci alla mondanità che penetra anche nei luoghi un tempo sacri, il coraggio di resistere in piedi mentre tutto intorno sembra crollare.

Si deve custodire e trasmettere fedelmente la Verità immutabile di Cristo, affidandoci alla Tradizione, alla preghiera e alla Madonna, certi che anche il nostro piccolo “sì” quotidiano può contribuire al disegno di salvezza voluto da Dio.


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