Il Catechismo di San Pio X commentato per voi (n.92)

Rubrica a cura di Pierfrancesco Nardini


Domanda: Che fece Gesù Cristo dopo la Sua Risurrezione?
Risposta: Gesù Cristo, dopo la Sua Risurrezione, rimase in terra quaranta giorni; poi salì al Cielo, dove siede alla destra di Dio Padre onnipotente.


L’ascensione di Gesù avvenne dopo quaranta giorni dalla Sua Risurrezione.

L’ascensione è verità di fede, cioè il cattolico non può non credere in questa verità.

È infatti stata predetta da Gesù (ad es. in Gv 16, 28: “sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre”; anche in Gv 14, 2 e 20, 17).

È quindi Parola di Dio, anche perché è comunque raccontata dai Vangeli di San Marco (“il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio” 16, 19) e San Luca (“mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo” 24, 51). La troviamo anche negli Atti degli Apostoli (1, 9).

Il cattolico nei due Simboli (Credo) professa solennemente che “salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente” (apostolico) e che “è salito al cielo, siede alla destra del Padre” (niceno costantinopolitano).

La Chiesa, a partire dai Padri, ha sempre insegnato e difeso questa verità di fede.

L’Assunzione di Gesù in Cielo ha un significato importante per gli uomini, è il tipo della futura assunzione al Cielo di ognuno (cfr. Ef 2, 6).

Se ne possono distinguere due significati: uno cristologico e l’altro soteriologico.

“Dal lato cristologico, l’ascensione significa la definitiva elevazione della natura umana di Cristo allo stato di gloria divina. Dal punto di vista soteriologico, è il compimento dell’opera redentrice” (L. Ott, Compendio di teologia dogmatica).

Cristo ascese al Cielo in Anima e Corpo.

Così come Gesù è risuscitato virtute propria (per virtù propria), così è asceso al Cielo: “come Dio in virtù divina e come uomo in virtù dell’anima glorificata, che muove il corpo glorificato a volontà” (L. Ott, op. cit.). Anche per l’Ascensione, quando si legge che è assunto in Cielo, si deve intendere sempre per la Sua natura umana.

È molto interessante l’espressione con cui si dice che Gesù siede alla destra del Padre. Si nota che è espressione biblica che si rifà al Salmo 109, ma anche che si trova molto di frequente nelle Lettere (v. ad es. Rom 8, 34; Ef 1, 20). Il significato di tale espressione, oltre al chiaro collegamento di Gesù alle profezie, è che “Cristo glorificato nella sua umanità sta al di sopra di tutti gli angeli e i santi, e che partecipa all’onore ed alla gloria, al potere sovrano e giudiziale di Dio” (L. Ott, op. cit.).

San Giovanni Damasceno: “per destra del Padre intendiamo la gloria e l’onore della divinità, ove colui che esisteva come Figlio di Dio prima di tutti i secoli, come Dio e consostanziale al Padre, s’è assiso corporalmente dopo che si è incarnato e la sua carne è stata glorificata” ( De fide othodoxa 4, 2).

Quanto alle modalità con cui l’Ascensione è avvenuta, nulla di preciso si può sapere, solo che “fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo” (Atti 1, 9).

Come già detto per altre questioni, non è importante conoscere esattamente le modalità dell’Ascensione e cosa i presenti abbiano visto. Il rischio di sviscerare questi particolari è di distogliere l’attenzione dal significato dell’Ascensione e, in generale, da Cristo.
Nostro Signore, prima di ascendere, disse che andava a preparare il nostro posto in Cielo: con questa Sua promessa, allora, lavoriamo nella nostra vita alla nostra ascensione personale, ad essere assunti in Cielo alla fine del nostro pellegrinaggio terreno.

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