Un tempo, in tutte le case, nella stanza più importante, si esponeva un’immagine del Sacro Cuore di Gesù. Il Signore rivelò alcune promesse a Santa Margherita Maria Alacocque, fra cui una che dice: “La mia benedizione rimarrà nei luoghi in cui verrà esposta e venerata l’immagine del Sacro Cuore”.
Nella casa di zia Matilde l’immagine del Sacro Cuore era proprio nel punto centrale: nella stanza più importante. Era un’immagine tutta rovinata, invecchiata, quasi sbiadita per l’evidente umidità ch’era penetrata tra la cornice e il vetro. Giacomo la guardava con un’aria inespressiva. D’altronde non poteva che essere questo il suo atteggiamento dinanzi ad un oggetto di quel tipo. Giacomo era voluto tornare in quella casa che lo aveva visto crescere. Di fatto zia Matilde, abitando vicino ai suoi genitori, lo aveva cresciuto…lei che non aveva avuto figli perché non sposata. Il nipote Giacomo era stato la sua ragione di vita. Non gli aveva fatto mancare nulla, anzi lo aveva accontentato più del dovuto: troppo. Gli aveva lasciato finanche quell’antico appartamento. E adesso Giacomo era lì perché lo doveva vendere, ma il suo sguardo sembrava come calamitato da quella vecchia immagine del Sacro Cuore.
Quando molti anni fa Giacomo stava preparando la sua casa per potersi sposare, la zia Matilde (ormai già anziana) gli portò un bel quadro del Sacro Cuore. Mi raccomando -gli disse- mettilo nella stanza più importante. Proteggerà te e la tua famiglia. Ha promesso: ‘la mia benedizione rimarrà nei luoghi in cui verrà esposta e venerata l’immagine del Sacro Cuore’. Giacomo aveva detto sì, ringraziando. Ma si sa come vanno queste cose: un conto è dirle, altro è farle. Anzi, lui e la moglie, nella stanza più importante, avevano voluto mettere solo quadri a contenuto zen, loro che di religioni e filosofie orientali se ne intendevano. Così arredata, in quella stanza non poteva certo starci un’immagine devozionale come il Sacro Cuore…e poi, se avessero messo un quadro di quel tipo, che figura avrebbero fatto con gli amici?
Questo tanto tempo fa, ora era tutto cambiato. Il matrimonio? Fallito. Ormai nella sua professione di psicanalista non ci credeva quasi più. Non perché fossero tutte sciocchezze; no, questo non lo aveva mai pensato, ma perché ormai si era accorto che molte delle cose che aveva studiato erano solo teorie e basta, per giunta per nulla risolutive. Quanto gli dava fastidio dover fare da psicoterapeuta a disastri umani, lui che non aveva saputo conservare il matrimonio e con in più l’unico figlio incapace a costruirsi un futuro e perduto nell’uso di sostanze.
Giacomo guardava quel vecchio quadro del Sacro Cuore e gli pareva di risentire le parole della zia Matilde. Lo guardava perché era l’unico oggetto che gli richiamava una speranza perduta: La mia benedizione rimarrà nei luoghi in cui verrà esposta e venerata l’immagine del Sacro Cuore. Anni fa avrebbe riso ascoltando una “promessa” di questo tipo. L’avrebbe giudicata come un atavico retaggio di ancestrali superstizioni legate ad un inconscio collettivo. Il problema però è che quei convincimenti che lo avrebbero portato ad un simile giudizio, erano gli stessi che non gli avevano permesso di capire la moglie e il figlio; e di salvare la sua famiglia.
Certo, alla zia Matilde non lo avrebbe mai detto. Che strano –gli venne in mente- quella povera donna, pur non essendo sua madre, pur avendo fatto degli sbagli educativi (anche Giacomo aveva sempre riconosciuto dentro di sé ch’era stato troppo viziato), senza alcuna preparazione, nella sua semplicità, era riuscita a farlo diventare un uomo, a farlo studiare. Pur essendo ella la tipica espressione di quell’atavico retaggio di ancestrali superstizioni legate ad un inconscio collettivo (tutta casa e chiesa), aveva saputo comunque forgiarlo al superamento degli ostacoli della vita. Lui no, pur esperto, non era riuscito a farlo con suo figlio.
Giacomo, mentre pensava tutte queste cose, continuava a guardare l’immagine, pensava e non giudicava più. Anzi gli veniva più facile giudicare ciò che aveva studiato, piuttosto che l’evidenza di un esempio che lo aveva segnato.
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