Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.
L’ACQUA
Hanno lavorato anche Gesù, sua Madre e San Giuseppe; fate che il lavoro diventi preghiera; dove finirà la nostra mano comincerà la Divina Provvidenza.
(San Luigi Orione)
I SORSI
- Cari pellegrini, immaginiamo di trovarci -a mo’ di macchina del tempo- in un cantiere in cui stanno costruendo una cattedrale medioevale. Osserviamo gli scalpellini. Lavorano assiduamente per creare i “pezzi” che serviranno per il fabbricato.
- Nell’acqua di questa borraccia c’è un’esaltazione del lavoro. Le parole di san Luigi Orione (1872-1940) sono chiare. Si ricorda che anche Gesù, la Madonna e san Giuseppe hanno lavorato. Si dice che il lavoro deve essere una preghiera. E infine che ogni lavoro può essere “completato” dalla Provvidenza. In queste parole ci sono tre bellezze.
- La prima bellezza è che il lavoro come fatica, pur essendo una conseguenza del peccato originale, è un dovere che apre all’esercizio della virtù. Finanche Dio incarnato, che è rimasto Dio nella sua persona e nel suo soggetto, si è impegnato nel lavoro. Dio incarnato ha faticato, ha sudato, si è sforzato, si è stancato. E ha avuto anche bisogno di riposarsi. Ciò costituisce una grandezza del lavoro. Meglio: un appagamento, perché Dio stesso ne ha fatto una sua esperienza terrena.
- La seconda bellezza è che il lavoro può divenire preghiera, anzi: è esso stesso preghiera. Attraverso il lavoro si glorifica Dio, perché -come abbiamo detto prima- si esercita la virtù; e quindi il lavoro è finalizzato al bene.
- La terza bellezza è che se il lavoro è tutto questo, allora all’uomo spetta solo “iniziare” e poi tutto può essere completato dalla Provvidenza. All’uomo il compito di scalpellare, a Dio quello di rifinire.
- Queste tre “bellezze” fanno capire come, in tal modo, il lavoro diventi una consegna. In che senso consegna? La consegna di depositare tutto nelle mani di Dio. Infatti è quando tutto rientra nel progetto di Dio, che questo tutto si “deposita” nell’eternità.
- Gli scalpellini, così come tutti i muratori che costruivano le cattedrali, erano ben coscienti che stavano lavorando per glorificare Dio. Ma ogni lavoro, anche quello più nascosto e apparentemente insignificante, è di fatto un costruire una cattedrale.
Al Signore Gesù
- Signore, ogni mia fatica la offro a Te. Tu sai che spesso esse mi costano tanto, fragile e debole quale io sono.
- Fa che ogni mio sforzo sia solo per Te.
- Che ogni mio sforzo sia un “mattone” per costruire l’eterno “fabbricato” della tua compagnia.
Alla Regina dello Splendore
- Madre, chi più di Te ha lavorato per l’Eterno?
- Cucinavi, pulivi la casa, accudivi il tuo Divin Figlio. Tutto facevi per Dio, che era non solo in Te, ma anche fisicamente accanto a Te.
- Per capire quanto tutto debba fare per il tuo Divin Figlio, vengo da Te.
- Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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