Domenica Nona dopo Pentecoste

L’Epistola ricorda i terribili castighi che, nel deserto, l’infedeltà di molti Israeliti aveva attirato su tutto il popolo, e ci richiama ad una importante verità: la vocazione divina è un privilegio, ma non è sufficiente a salvarci; essa non fa che rendere più impegnativi i nostri doveri di fedeltà. San Paolo ci invita a meditare questo insegnamento che ci viene dalla storia dei nostri padri. La lezione del Vangelo è la stessa. Per aver rifiutato il messaggio di pace che Gesù le aveva rivolto, Gerusalemme sarà completamente distrutta meno di quarant’anni dopo la morte del Salvatore. La storia del popolo eletto rivive in mezzo a noi. Il messaggio di Cristo si diffonde: accanto a coloro che l’accolgono, molti, per loro rovina, rifiutano di ascoltarlo e tra coloro gli stessi che in principio l’avevano accolto. La necessaria prova di fedeltà provoca molte defezioni. Dio, però, è fedele; fino all’ultimo Egli vuole la nostra salvezza e ci viene in aiuto anche durante la prova. (dal Messale Romano a cura di dom G.Lefebvre)


 Introito

(Salmo 53,6-7 e 3)

Ecco, Dio viene in mio aiuto, il Signore è il sostegno della mia vita; ritorci il male sopra i miei nemici e disperdili secondo la tua promessa, o Signore, mio protettore. salvami, o Dio, per il tuo nome e liberami con la tua potenza.


Epistola

(1 Corinti 10,6-13)

Fratelli, non desideriamo cose cattive come essi fecero; né che diveniate idolatri, come alcuni di loro, di cui sta scritto: Si adagiò il popolo per mangiare e bere, poi si alzò per divertirsi; né fornichiamo come alcuni di essi fecero e ne caddero morti in un solo giorno ventitremila; né tentiamo Cristo, come lo tentarono alcuni di loro, che furono uccisi dai serpenti; né mormoriate, come alcuni di essi mormorarono, e furono distrutti dallo sterminatore. Ora tutte queste cose accaddero loro in figura, e sono state scritte a nostro avvertimento, per noi che siamo venuti alla fine dei secoli. Quindi chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere. Non vi hanno assaliti che tentazioni umane: ora Dio è fedele e non permetterà che voi siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione darà anche il modo di trarne profitto, donandovi la forza di poterla sopportare.


Vangelo

(Luca 19,41-47)

In quel tempo, Gesù, come fu vicino alla città, al vederla, pianse su di lei, e disse: “O se conoscessi anche tu, e proprio in questo giorno, quel che giova alla tua pace! Ora invece è celato agli occhi tuoi. Verranno per te i giorni nei quali i nemici ti stringeranno con trincee, ti chiuderanno e ti stringeranno da ogni parte, e distruggeranno te e i tuoi figli che sono in te, e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata“. Poi, entrato nel Tempio, cominciò a scacciare coloro che vi vendevano e vi compravano, dicendo loro: “Sta scritto: ‘La mia casa è casa di preghiera’; ma voi ne avete atta una spelonca di ladri“. Ed ogni giorno insegnava nel tempio.


Meditazione

1.“La mia casa è casa di preghiera; ma voi ne avete fatta una spelonca di ladri…”  dice Gesù scacciando i mercanti dal Tempio. Cosa davvero scandalizzò Gesù? Non certo il fatto che ci potesse essere qualcuno che vendesse qualcosa. Quanto il fatto che i mercanti sfruttassero la vicinanza al Tempio, e quindi la sacralità del luogo, per fare affari secondo il Mondo e non secondo Dio.

2.Il ladro è colui che ruba ciò che è di proprietà altrui. In quel caso quei mercanti stavano derubando le anime a Dio per far sì che queste, al posto di Dio, pensassero ai propri affari, cioè ai propri interessi mondani.

3.E’ ciò che purtroppo succede anche oggi quando si offrono piani pastorali concentrati sulla salvezza del mondo piuttosto che sulla salvezza delle anime, concentrati sul primato dell’uomo piuttosto che sul primato di Dio.


Alla Regina dello Splendore

Madre, fa che metta il tuo Divin Figlio sempre al primo posto. Madre, aiutami a distaccarmi dagli interessi del Mondo…per pensare solo agli interessi di Dio. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.


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