Sant’Enrico Imperatore, Confessore (973-1024)

Enrico II è un esempio di rettitudine nell’arte del governare: santo e patrono di tutti i re. Nacque nel 973 vicino a Bamberga, in Baviera, e fu educato cristianamente. Il fratello Bruno divenne vescovo di Augsburg (Augusta), una sorella si fece monaca e l’altra sposò un futuro santo, il re d’Ungheria Stefano. Enrico venne educato prima dai canonici di Hildesheim e, in seguito, dal vescovo di Regensburg (Ratisbona), san Wolfgang. Si preparò così all’esercizio del potere, cosa che avvenne dapprima quando divenne Duca di Baviera, e poi nel 1014 quando ” già re di Germania e d’Italia ” Papa Benedetto VIII, lo incoronò a guida del Sacro Romano Impero. Tra i consiglieri ebbe Odilone, abate di Cluny, centro di riforma della Chiesa. Enrico morì nel 1024. A lui si deve la richiesta di introdurre il “Credo” nella Messa domenicale. 


Introito

(Salmo 36,30-31)

La bocca del giusto pronuncia parole di saggezza, la sua lingua parla con rettitudine; ha nel cuore la legge del suo Dio.

(Salmo 36,1)

Non invidiare i malvagi e non essere geloso degli operatori di iniquità.


Epistola

(Ecclesiastico 31,8-11)

Beato l’uomo che è trovato senza macchia, che non è andato dietro all’oro, e non ha sperato nel denaro e nei tesori. Chi è costui e gli daremo lode? Poiché certo ha fatto meraviglie nella sua vita. Costui, che fu provato con l’oro e rimase incorrotto, sicché ridonda a sua gloria? Costui, che poteva peccare e non peccò, fare del male e non lo fece? Per questo i suoi beni sono resi stabili nel Signore, e le sue lodi celebrate in pubblica riunione.


Vangelo

(Luca 12,35-40)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Tenete i vostri fianchi cinti e le lucerne accese; e voi siate come uomini che aspettano il loro padrone al suo ritorno dalle nozze per aprirgli subito, appena viene e picchia. Beati quei servi che il padrone, al suo arrivo, troverà desti. In verità vi dico: egli si cingerà e li farà mettere a tavola e si presenterà a servirli. E se verrà alla seconda e alla terza vigilia e troverà le cose così, beati loro! Sappiate però che se il padre di famiglia conoscesse l’ora in cui viene il ladro, non si lascerebbe forzare la casa. Tenetevi pronti anche voi, perché nell’ora che voi non supponete il Figlio dell’Uomo viene“.


Meditazione

1.Dio è l’essere perfettissimo e ha una conoscenza altrettanto perfettissima. Ciò vuol dire che Dio non solo conosce tutto il futuro, i “futuri liberi”, cioè le scelte che le singole anime faranno, ma conosce anche i cosiddetti “futuribili”, ovvero ciò che ogni anima avrebbe potuto decidere e fare in circostanze che non sono mai avvenute. Dio, dunque, sa e apprezza tutte quelle volte che abbiamo o avremmo preferito Lui al Mondo.

2.Il peccato più grave, infatti, è quello che attiene al Primo Comandamento, ovvero l’idolatria: scegliere qualcos’altro al posto di Dio. Ecco perché l’Ecclesiastico dice: “Beato l’uomo che non è andato dietro l’oro…“.

3.Sant’Enrico Imperatore non è andato dietro all’oro, non è andato dietro al potere…ma dietro a Dio. A lui interessava solo fare la volontà di Dio.


Alla Regina dello Splendore

Madre, fa che il tuo Divin Figlio sia l’unico mio Bene. Se ho Lui, ho tutto. Madre, stringimi a Te; perché solo stretto a Te, rimarrò stretto al Tuo Divin Figlio…e mai rischierò di perderLo. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

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