Santi Giovanni e Paolo, Martiri (+ 362)

La ricorrenza

I santi Giovanni e Paolo, vissuti nel IV secolo, furono fratelli di fede oltre che di fatto. Le informazioni su di loro sono discordanti e risalgono soprattutto ad una “Passio” in parte leggendaria: Essi sarebbero stati due cristiani ricchi e particolarmente caritatevoli, che Giuliano l’Apostata avrebbe condannato ad essere decapitati e sepolti sotto la loro abitazione. Sembra però che il martirio di Giovanni e Paolo potrebbe essere avvenuto almeno 50 anni prima, all’epoca di Diocleziano, perché le persecuzioni di Giuliano avvenivano in Oriente. Ad ogni modo, sotto la basilica Celimontana a loro dedicata sono stati ritrovati resti di una villa romana abitata da cristiani, con il piccolo vano della “confessio” che reca affreschi di scene di martirio, sotto cui c’è una fossa per il seppellimento di due corpi. (santiebeati.it)


Introito

(Salmo 33,20-21)

Molte sono le tribolazioni dei giusti, ma da tutte li liberò il Signore; il Signore ha cura di tutte le loro ossa: neppure una di esse sarà spezzata.

(Salmo 33,2)

Benedirò il Signore in ogni tempo, e avrò sempre sulle labbra la sua lode.


Epistola

(Ecclesiastico 44,10-15)

Costoro furono uomini virtuosi, e le loro opere di pietà non sono state dimenticate. Alla loro posterità ne restano i beni e la loro eredità passa ai nipoti, e i loro posteri stettero fedeli all’alleanza divina. E per merito loro ne rimangono in eterno i figli; la loro stirpe, la loro gloria non sarà mai dimenticata. I loro corpi riposano in pace, ma il loro nome vive nei secoli. Celebrino i popoli la loro sapienza e nelle adunanze si ripetano le loro lodi. Grazie a Dio.


Vangelo

(Luca 12,1-8)

Nel frattempo la gente si era riunita a migliaia, così da calpestarsi gli uni gli altri. Allora Gesù cominciò a dire prima di tutto ai suoi discepoli: “Guardatevi dal lievito dei farisei, che è ipocrisia. Ma non c’è niente di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Perciò tutto quello che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e quel che avete detto all’orecchio nelle stanze interne, sarà proclamato sui tetti. Ma a voi, che siete miei amici, io dico: non temete quelli che uccidono il corpo, ma, oltre a questo, non possono fare di più. Io vi mostrerò chi dovete temere. Temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella geenna. Sì, vi dico, temete lui. Cinque passeri non si vendono per due soldi? Eppure non uno di essi è dimenticato davanti a Dio; anzi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri. Ora io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo riconoscerà lui davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio“.


Meditazione

1.Riflettiamo sul martirio. Solo l’uomo può scegliere di essere “martire”, perché solo l’uomo ha consapevolezza del pericolo e può decidere liberamente in tal senso in vista del raggiungimento o della fedeltà ad un ideale.

2.L’Epistola dice chiaramente che chi sceglie di essere martire per la Verità, rimarrà nei posteri. Ogni padre di famiglia si sforza, nei limiti del possibile, di lasciare qualcosa ai propri figli affinché possa affrontare con minor disagio il futuro. Ma l’eredità più grande e quella più necessaria è certamente la testimonianza della fedeltà, costi quel che costi, all’unico vero Dio.


Alla Regina dello Splendore

Madre, aiutami a rimanere sempre fedele al tuo Divin Figlio. La mia fedeltà a Lui sia totale, costi quel che costi. Se Tu, madre, mi terrai la mano, questo sarà possibile. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.


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