Nato verso il 385 nelle Isole britanniche, san Patrizio venne fatto prigioniero giovanissimo durante una scorreria sulle coste britanniche e venduto come schiavo in Irlanda. Dopo sei anni ottenne la libertà e fu iniziato in Gallia alla vita ecclesiastica. Consacrato vescovo, nel 432 ritornò in Irlanda ed iniziò l’evangelizzazione del Paese. Durante i trenta anni del suo apostolato edificò nell’isola moltissime chiese e monasteri. San Patrizio morì nel 461. Da quindici secoli egli è considerato dagli Irlandesi il grande vescovo, ed è venerato come loro padre nella fede. Il 17 marzo, giorno della sua morte, è, in Irlanda, festa di precetto e anche festa nazionale.
Introito
(Ecclesiastico 45,30)
Il Signore ha stabilito con lui un’alleanza di pace e ne ha fatto un principe; per sempre sarà onorato della dignità sacerdotale.
(Salmo 131,1)
Ricordati, o Signore, di Davide e di tutte le sue sofferenze.
Epistola
(Ecclesiastico 44,16-27; 45,3-20)
Ecco il sommo sacerdote che durante la sua vita piacque a Dio e fu trovato giusto, e nel tempo dell’ira fu strumento di riconciliazione. Non se ne trovò uno simile a lui nell’osservare la legge dell’Altissimo. Per questo il Signore giurò di farlo crescere nel suo popolo. Gli diede la benedizione di tutte le genti e confermò la sua alleanza sul suo capo. Ebbe gli occhi su lui nelle sue benedizioni, gli conservò la sua misericordia ed egli trovò grazia davanti agli occhi del Signore. Lo esaltò davanti ai re e gli diede una corona di gloria; stabilì con lui un’alleanza eterna e gli diede il sommo sacerdozio e lo fece felice e glorioso: nell’esercizio del ministero sacerdotale e nel cantare la lode del suo nome e nell’offrirgli degno sacrificio e di incenso, in soave odore.
Graduale
(Ecclesiastico 44,16)
Ecco il gran sacerdote che nei suoi giorni piacque a Dio.
(Ecclesiastico 44,20)
Nessuno fu simile a lui nel conservare la legge dell’Eccelso. Alleluia, alleluia.
(Salmo 109,4)
Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchisedec. Alleluia.
Vangelo
(Matteo 25,14-23)
Gesù disse ai suoi discepoli: “Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: ‘Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due’. ‘Bene, servo buono e fedele’, gli rispose il padrone, ‘sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone’.“.
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