Il Santo
San Damaso nacque nella Spagna; ma la sua educazione la compì in Roma, dove si era recato ancora giovanissimo. Per la sua aperta intelligenza e per la sua sentita pietà, gli vennero conferiti molto presto gli ordini sacri e fu ritenuto presso Papa Liberio, che allora governava la Chiesa. Quando poi questi venne esiliato a Berea dall’imperatore Costanzo, Damaso lo seguì e con lo zelante Papa s’occupò del buon andamento della Chiesa. Alla morte di Liberio, avvenuta nel 366, fu eletto a succedergli per unanime consenso, contando sessant’anni di età. Durante i suoi vent’anni di pontificato ebbe a sostenere prove durissime. Si sa che la dignità papale, fin d’allora, era circondata di tanto splendore che lo stesso Pretestato, senatore pagano, disse a Damaso che si sarebbe fatto cristiano se lo avessero fatto vescovo di Roma. Non deve far meraviglia quindi se Ursicino, prete ambizioso, stizzito per l’elezione di Damaso, sollevò contro il suo rivale il popolo ed ottenne di essere eletto anche egli vescovo di Roma. Ma il Signore punì questo orgoglio, facendolo esiliare nelle Gallie con sette dei suoi più fanatici partigiani. Damaso si mise con grande ardore a riformare la Chiesa secondo gli ideali apostolici, mirando soprattutto alla formazione del clero, al quale scopo bandì un decreto che obbligava i chierici ed i monaci a condurre vita in comune. (…). L’opera imperitura di Damaso è specialmente quella di aver incaricato S. Girolamo, che allora teneva presso di sé in qualità di segretario, di tradurre in lingua latina tutti i libri della Sacra Scrittura. San Girolamo parla sovente nelle sue opere di Damaso, e fa risaltare soprattutto gli aiuti e gli incoraggiamenti che ricevette da lui. Circa la Sacra Scrittura Damaso definì l’elenco dei libri santi divinamente ispirati. Molto noti di lui sono i cosiddetti Carmina che si leggono nelle Catacombe sulle tombe dei Martiri. Ne scrisse molti e bellissimi, per cui è ritenuto celeberrimo poeta, e se ora conosciamo il nome e qualche cosa della vita di tanti martiri lo si deve a papa Damaso. Per la sua pietà fu reputato l’ornamento e la gloria di Roma, e S. Girolamo lo chiama Virgo Virginis Ecclesiae Doctor, cioè vergine dottore della Chiesa Vergine. Morì nel 384 in età di 80 anni. (ilsantodelgiorno.it)
Introito
(Giovanni 21,15; 21,16; 21,17)
Simon Pietro, se mi ami, pasci i miei agnelli; pasci le mie pecorelle.
(Salmo 29,2)
Io ti glorificherò, o Signore, perché mi hai soccorso e non hai permesso ai miei nemici di ridersi di me.
Epistola
(1 Pietro 5,1-4; 5,10-11)
Carissimi, Sacerdote anch’io e testimone della Passione di Cristo e chiamato ad avere parte alla futura gloria, io scongiuro i sacerdoti che sono tra voi: Pascete il gregge di Dio, che vi è affidato, governandolo non per forza, ma volentieri per amor di Dio; non per vile guadagno, ma con animo generoso; non come dominatori delle Chiese, ma come sinceri modelli del gregge; e così, quando apparirà il principe dei pastori, riceverete l’indistruttibile corona della gloria. Il Dio di ogni grazia, il quale ci ha chiamati in Gesù Cristo all’eterna sua gloria, con un po’ di patire vi perfezionerà. A Lui impero e gloria in eterno. Amen.
Graduale
(Salmo 106,32; 106,31)
Lo esaltino nell’assemblea del popolo e lo lodino nel consesso degli anziani. Ringrazino il Signore per la sua bontà e per i suoi prodigi a favore degli uomini. Alleluia, alleluia.
(Matteo 16,18)
Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa! Alelluia.
Vangelo
(Matteo 16,13-19)
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Meditazione
- “(…) otterrete l’indistruttibile corona di gloria…” Dice san Pietro nella Lettura.
- La corona è l’oggetto che richiama la regalità, la potenza, la signoria… ed anche la vittoria.
- Questa corona di gloria è preceduta da un aggettivo: indistruttibile. Cioè essa non andrà mai persa, né sarà mai scalfita.
- Dio ci ha preparato a questo destino: di gloria eterna.
- Chi cammina con Dio e procede portando la Sua Croce, è destinato a questa eterna bellezza.
- Chi invece dovesse ricercare qui, nel mondo, la sua gloria e rifiutasse la Croce per correre dietro alla gloria della terra, andrebbe verso la dissoluzione, la sparizione e, invece della corona, lo attenderà la sconfitta e il fallimento completi.
Alla Regina dello Splendore
- Madre, fa che segua sempre il tuo Divin Figlio lungo il cammino che ha tracciato.
- Voglio procedere con Lui per arrivare all’ “indistruttibile corona di gloria“.
- Regina dello Splendore, tieni fermo e stabile il mio desiderio.
- Fammi essere sempre fedele allo stendardo della Croce del Tuo Divin Figlio.
- Fa che scelga la sua gloria, non quella del mondo.
- Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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