MESSA DEL GIORNO (con meditazione) – San Giacinto, Confessore (1185-1257)

Nato in Slesia nel 1183, Giacinto è parente stretto di Iwon Odrowaz, vescovo di Cracovia. Studiò diritto e teologia a Cracovia, Praga e Bologna e fu ordinato sacerdote e poi canonico della cattedrale di Cracovia; successivamente giunse a Roma. Nel 1221 incontrò san Domenico di Guzman, che nel maggio di quell’anno celebrò il secondo capitolo generale del suo Ordine. Decise di diventare domenicano e dopo il noviziato ripartì per l’Europa orientale, dove aveva ricevuto l’incarico di diffondere l’Ordine: fondò i conventi di Friesach, Cracovia, Danzica e Kiev. Per conto di papa Gregorio IX, lavorò per l’unione delle Chiese d’Oriente e di Occidente. Nell’iconografia, Giacinto appare vestito dell’abito domenicano e porta in una mano l’ostensorio e nell’altra una statua della Madonna. Infatti, secondo un racconto del XVI secolo, mentre fuggiva con l’ostensorio durante l’attacco dei Tartari a Kiev, fu richiamato da Maria perché prendesse con sé anche la sua statua. Muore il 15 agosto 1257. É canonizzato da papa Clemente VIII nel 1594.


Introito

(Salmo 36,30-31)

La bocca del giusto pronuncia parole di saggezza, la sua lingua parla con rettitudine; ha nel cuore la legge del suo Dio.

(Salmo 36,1)

Non invidiare i malvagi e non essere geloso degli operatori di iniquità.


Epistola

(Ecclesiastico 31,8-11)

Beato l’uomo che è trovato senza macchia, che non è andato dietro all’oro, e non ha sperato nel denaro e nei tesori. Chi è costui e gli daremo lode? Poiché certo ha fatto meraviglie nella sua vita. Costui, che fu provato con l’oro e rimase incorrotto, sicché ridonda a sua gloria? Costui, che poteva peccare e non peccò, fare del male e non lo fece? Per questo i suoi beni sono resi stabili nel Signore, e le sue lodi celebrate in pubblica riunione.


Graduale 

(Salmo 91,13; 91,14)

Il giusto fiorisce come palma; cresce come cedro del Libano nella casa del Signore.

(Salmo 91,3)

E’ bello, o Dio, celebrare la tua misericordia al mattino, e la tua fedeltà nella notte. Alleluia, alleluia.

(Giacomo 1,12)

Beato l’uomo che supera la prova; perché dopo essere stato provato, avrà la corona di vita. Alleluia.


Vangelo

(Luca 12,35-40)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Tenete i vostri fianchi cinti e le lucerne accese; e voi siate come uomini che aspettano il loro padrone al suo ritorno dalle nozze per aprirgli subito, appena viene e picchia. Beati quei servi che il padrone, al suo arrivo, troverà desti. In verità vi dico: egli si cingerà e li farà mettere a tavola e si presenterà a servirli. E se verrà alla seconda e alla terza vigilia e troverà le cose così, beati loro! Sappiate però che se il padre di famiglia conoscesse l’ora in cui viene il ladro, non si lascerebbe forzare la casa. Tenetevi pronti anche voi, perché nell’ora che voi non supponete il Figlio dell’Uomo viene”.


Meditazione

  1. Nella vita di san Giacinto si legge che questi, dovendo scappare da Kiev ormai conquistata dai Tartari, prese con sé l’ostensorio della chiesa per mettere in salvo la Santissima Eucaristia. Ma venne richiamato dalla Madonna che gli disse di portare con sé anche la sua statua. Ecco perché san Giacinto viene ritratto con in una mano l’ostensorio e nell’altra una statua della Vergine.
  2. Cosa c’insegna questo episodio? Che l’Eucaristia e l’Immacolata sono inseparabili, perché inseparabili sono Gesù e sua Madre.
  3. Ma c’insegna ance qualcos’altro, ovvero che per salvarci da qualsiasi nemico abbiamo bisogno di Gesù e di Maria.
  4. Abbiamo bisogno dell’Eucaristia (la Messa) e dell’Immacolata (il Rosario).

Alla Regina dello Splendore

  1. Madre, come san Giacinto, anch’io ti voglio portare sempre con me.
  2. Fa che la corona del Rosario che a Te mi tiene legato sia sempre tra le mia dita, fisicamente e, nei momenti in cui ciò non sarà possibile, idealmente.
  3. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.

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