1.A Dio si deve donare anche la ricchezza. Si avete capito bene: la ricchezza. Il motivo è molto semplice: perché a Dio si deve il massimo. Certamente si deve donare a Dio prima di tutto la propria anima, affinché possa adeguatamente regnarvi e sia tutta indirizzata alla sua gloria; ma a Dio si devono anche i beni materiali. Tutto deve essere indirizzato a Lui. Ed ecco perché anche nella liturgia bisogna utilizzare la ricchezza. E a proposito della bellezza che si deve alla liturgia e al fatto che nulla si deve lesinare per rendere più maestosa la liturgia stessa, va detto che molti santi ci tenevano a dire che un conto è la povertà personale, altro è invece la “ricchezza” che si deve a Dio.
2.Noi invece siamo soliti fare il contrario. Pretendiamo la povertà per Dio costruendo chiese brutte e scarne, ma per noi pretendiamo la ricchezza.
3.A proposito dei Santi, un solo esempio, ma se ne potrebbero fare tanti. San Carlo Borromeo (1538-1584) vendette tutte le ricchezze di famiglia per i poveri e viveva personalmente in povertà, ma per celebrare indossava paramenti di straordinaria bellezza e ricchezza.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

È un sentimento umano, quantunque non condannabile e comprensibile, e legato ad una visione antropomorfa di Dio, quello della bellezza di Chiese e paramenti. Ma Dio, come ci ha insegnato il non ascoltato Meister Eckhart, è al di là di queste categorie umane.