1.Lo scrittore Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) a proposito della necessità delle verità, diceva che chi le rifiuta si abbassa al livello del mondo vegetale: “Gli alberi non hanno dogmi. Le rape sono in modo singolare di larghe vedute“. Chesterton ha ragione perché effettivamente il relativismo non è conforme all’intelligenza. Meglio: per dare fondamento al relativismo bisogna negare l’intelligenza. Con la contraddizione, in aggiunta, di dover far uso dell’intelligenza al fine poi di poterla negare.
2.La parola “intelligenza” viene dal latino “intus legit“, cioè “leggere dentro“. Dentro dove? Ovviamente nella realtà. E’ attraverso l’intelligenza che dal particolare si astrae l’universale, procedimento, questo, indispensabile per la conoscenza. Un esempio: non ho mai visto una penna, pongono una penna dinanzi a me, all’inizio non so cosa sia, poi ne faccio esperienza e capisco che è un oggetto che serve per scrivere e quindi concludo che è una penna. Intanto la mia intelligenza (o semplicemente: il mio intelletto) astrae da quella singola penna un concetto di penna che mi permetterà, successivamente, di riconoscere altre singole penne che, pur diverse, rientreranno nello stesso concetto. Ora, se non ci fosse questa possibilità dell’intelligenza, che si chiama processo astrattivo, l’uomo non potrebbe produrre scienza. Se non vi fossero i concetti universali, prodotti dell’intelligenza, qualora io parlassi di una penna, il mio interlocutore non potrebbe capirmi; e ciò ovviamente sarebbe la morte di ogni progresso conoscitivo.
3.Ebbene, il relativismo, anche se spesso non lo afferma esplicitamente, di fatto nega tutto questo, sostenendo l’impossibilità da parte dell’intelligenza di poter cogliere la verità. Con l’aggravante -come accennavamo prima- che, per universalizzare l’impossibilità di cogliere la verità, deve poi utilizzare concetti universali che dichiara non essere conoscibili. Insomma, ha ragione Chesterton a sostenere che solo chi mortifica l’intelligenza (come gli alberi e le rape che non ce l’hanno per natura) può permettersi di non avere dogmi…e quindi essere relativista.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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