Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Il popolo è ben altra cosa rispetto alla massa. La massa è qualcosa d’informe, che, pertanto, si lascia facilmente plasmare. Il popolo no. Esso ha una sua identità, una sua storia, delle radici. Ha un vissuto che gli permette di giudicare con buon senso il reale. E questo lo conforta di un’eredità: la saggezza. Certo, i popoli non sono uguali; perché le culture non sono uguali. C’è chi ha conquistato il Vero. Chi lo ha atteso. Chi lo ha rifiutato. Chi se ne è allontanato. Ma al di là di questo, ciò che è di natura percepisce il senso delle cose e il mistero del vivere. E, proprio perché Dio ha fatto sì che la natura fosse predisposta all’accoglienza della Grazia, non c’è buon senso popolare che non manifesta questo desiderio; al di là di ciò che la Storia dei singoli popoli partorisce. Ecco perché si può capire l’unicità e la bellezza della Verità Cattolica anche attraverso il buon senso di tutti i popoli.
La libertà si divide in libertà naturale e in libertà morale.
La libertà naturale è una condizione necessaria ma non sufficiente perché ci sia la libertà morale.
La libertà naturale è la possibilità di scegliere tra più opzioni. Essa si può anche definire libero arbitrio. Si tratta di una caratteristica tipicamente umana. Gli animali, infatti, agiscono d’istinto e non per deliberazione.
Tale libertà naturale può esercitarsi in merito a scelte che non hanno implicazioni morali, per esempio decidere se mangiare pasta asciutta o pasta in brodo; oppure può esercitarsi in merito a scelte che hanno implicazioni morali, per esempio essere buoni o essere cattivi.
Ma -dicevamo- la libertà naturale è una condizione certamente necessaria, ma non affatto sufficiente perché ci sia la libertà morale. Ed è proprio tale libertà morale ad essere la vera libertà.
In cosa consiste la libertà morale? Consiste nell’obbligo di fare il bene.
Può sembrare strano che si possa coniugare la libertà con l’obbligo, ma in realtà strano non è affatto strano…anzi.
La libertà è l’obbligo di fare il bene, perché non può esserci vera libertà senza Verità.
E’ la Verità che genera la libertà, non è la libertà che genera la Verità.
Gesù lo dice chiaramente che è la Verità a rendere liberi (Giovanni 8).
Dunque, senza regole, non si può essere liberi.
Il delirio del vietato vietare di sessantottina memoria non poteva che generare disastri, cosa che puntualmente è avvenuto. E ne stiamo pagando le conseguenze.
Così come ne ha pagato le conseguenze quel tacchino che si era illuso di essere uscito dal recinto…ma solo per entrare nella pentola e trasformarsi in stufato.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri

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