Perché il cristiano deve essere mansueto ma non debole?

1.Essere mansueti non è affatto un optional per il cristiano. Se è vero che il cristiano deve cercare -nei limiti del possibile- di imitare Cristo, allora gli è dovuta la mansuetudine, essendo questa uno dei tratti più importanti di Nostro Signore.

2.Ma la mansuetudine, che è parte integrante della virtù della temperanza, è tutt’altro che segno di debolezza. Anzi, sforzarsi di praticare la mansuetudine è proprio di chi sa governare bene le proprie passioni. Scrive Padre Tanquerey nel suo classico di Teologia Ascetica: “Per imitare Nostro Signore eviteremo gli alterchi, le urla, le parole e gli atti offensivi o sgarbati (…). Baderemo a non rendere mai male per male; a non rompere o spezzare nulla per avventatezza; a non parlare quando siamo in collera. Ci studieremo invece di trattare con riguardo quelli che ci si avvicinano; di avere per tutti viso allegro e affabile, anche quando ci tornino noiosi e pesanti; di accogliere con bontà particolare i poveri, gli afflitti, gli infermi, i peccatori, timidi, i fanciulli; di addolcire con qualche buona parola le riprensioni che siamo costretti a fare; dimostrarci santamente premurosi di rendere servizi facendo talora anche di più di quanto ci si domanda, e soprattutto facendolo con grazia. Pronti, se occorresse, a sopportare uno schiaffo senza restituirlo, e a presentare la guancia sinistra a chi ci percuote la destra”.


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